di Giovanni Piccinini L'East End di Londra fu per lungo tempo un terreno fertile per alcune delle rock band di maggior successo della Gran Bretagna. Per ogni gruppo che nasceva come gli Iron Maiden o gli Uriah Heep, proliferavano una schiera di gruppi poco conosciuti, la cui linfa vitale era spesso prodotta soltanto dall'incoraggiamento e dall'entusiasmo generato dal proprio pubblico locale. Altre band spinte da una grande determinazione e dalla estrema fiducia nella loro musica, si adoperarono per ottenere un riconoscimento più ampio e una successiva ricompensa finale; un contratto discografico. Sfortunatamente per molti di questi non si concretizzò granché, specialmente all'inizio degli anni '70, durante un periodo di forte concorrenza. Soltanto la grande determinazione permise agli Slowbone di durare per un decennio. Acclamati come i "Darlings Of The East End" (altra band locale molto conosciuta), potettero suonare la loro musica quasi tutte le sere della settimana, nei circuiti dei pub e dei club della città e fra i loro fans era possibile incontrare anche Gary Moore. Gli Slowbone furono proprio uno dei diversi gruppi inglesi hard prog degli anni 70 di grande qualità, ma che ebbero poca fortuna, anche a causa della scarsa diffusione nazionale, ma soprattutto per l'assenza di un'etichetta che non permise la pubblicazione dei propri lavori. Le origini della band risalgono al 1971, quando il chitarrista e voce Barry Hart, decise di formare un nuovo gruppo sotto il nome dei Torquoise, dal sound fortemente psichedelico. Registrarono anche diversi singoli, ma il loro suono si sviluppò verso altre direzioni molto presto e per questo ebbero alcuni cambiamenti di formazione. Al gruppo si aggiunse il batterista Keith Shepherd, Jeff Peters (in realtà già presente nell'ultimo periodo dei Torquoise) e il tastierista Jim Hunter. In quegli anni ebbero l'opportunità di essere una band di supporto per gruppi come i Black Sabbath, UFO, Fleetwood Mac, ecc. ecc. La prima vera sessione di registrazione degli Slowbone avvenne nell'autunno del 1972, di cui diverse track sono incluse in quest'album. Il gruppo abbandonò le tendenze psichedeliche a favore di un approccio progressivo decisamente più duro, con magnifici riff e sfumature blues, ma purtroppo non riuscì ugualmente a pubblicare alcun Lp. L'album è in realtà una raccolta di singoli, con una seconda parte di track registrate dal vivo. L'edizione contiene brani del 1972 e del 1974, mentre i live furono registrati nel 1973. Il loro prime vinile fu pubblicato soltanto nel 1992! Nel retro della copertina viene indicata una particolare curiosità: "For anybody who didn't know just where Iron Maiden got their notorious mascot Eddie the head from, one look at the front of this album cover should enlighten you!" di Giovanni Piccinini I Banchee furono una band americana che non riscosse un successo immediato. Nella sua breve esistenza riuscì a registrare due Lp tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70. Il loro secondo disco "Thinkin" fu un ottimo esempio di hard rock psichedelico pesante, una fusione stravagante tra i Sir Lord Baltimore e i Quicksilver Messenger Service con assoli di chitarre fuzz acide e ottime armonie vocali. I testi furono scritti dal chitarrista e voce Peter Alongi (R.I.P) e da un altro membro della band, cantante e chitarrista Jose Miguel DeJesus. Il disco venne registrato presso gli studi degli Electric Lady Studios di New York e fu prodotto dall'ex manager di Jimi Hendrix Michael Jeffrey. Da segnalare anche l'ottima copertina, che metteva in rilievo un cavaliere nero su un cavallo bianco fuggente da un castello coperto di nuvole. |