di Giovanni Piccinini I Peanut Rubble sono stati un power trio oscuro hard blues del Buckinghamshire, a nord-ovest di Londra. Le loro uniche tracce sono state registrate presso gli studi di una Radio di Lussemburgo nel 1968. I loro live si svolgevano pressoché nei circuiti dei college/università, nelle basi aeree, e nei club giovanili con casse Marshall da 100 W. Furono tra i primi esempi di musica pesante britannica, produssero il loro materiale ben un anno prima che i Led Zeppelin pubblicassero il loro primo album. Parteciparono anche a concerti degli Status Quo, The Pretty Things, Arthur Brown e i Pink Floyd. Il singolo contiene tre canzoni rimasterizzate di puro blues pesante con una batteria fluida e un sound davvero atipico per l'epoca. Il loro materiale non era mai stato pubblicato prima, fino a quando l'etichetta spagnola Yunque Records ha deciso di renderlo disponibile in un 45 giri. di Giovanni Piccinini La band DOM (dal nome di una droga allucinogena) era un potente trio rock, nata all'apice del periodo krautrock, composto dai fratelli Eberhard Häger e Wolfgang Häger e dal loro amico amico Werner Wolf. Vivevano e allo stesso tempo provavano insieme a Stoccarda (Germania) in un covo dove suonavamo musica psichedelica che chiamavano Bibulus. L'unico singolo dei DOM fu registrato originariamente nel 1972. DOM / Devil's Grandma", è uno dei 45 giri krautrock psichedelici più ambiti in circolazione. La copertina, fu realizzata da loro stessi e raffigura la torre di una chiesa protestante a Schwieberdingen con un'immagine sovrapposta di Eberhard e sua nonna. I Surprise Package erano una band di Seattle, (Washington), nata nel 1966, e formata da Fred Zeufeldt (alla batteria), Michael Rohers (alla tastiera e basso), Greg Beck (alla chitarra), Rob Lowery (alla voce). Il loro unico album fu pubblicato all'inizio del 1969, dalla piccola etichetta LHI, di proprietà del famoso artista/produttore Lee Hazelwood. Il disco conteneva un rock energico, incredibili distorsioni di chitarra con diversi passaggi di organo Hammond e una batteria solida. Il loro sound poteva essere facilmente descritto come una combinazione tra i Vanilla Fudge, The Doors e soprattutto Iron Butterfly. Vale la pena far notare che la traccia dal titolo “Free Up” durava quasi 16 minuti e la sua struttura era molto simile a quella del brano “In A Gadda Da Vida”, con eccellenti improvvisazioni in diverse parti. Sfortunatamente l'album (e anche il singolo con cover di MacArthur Park) passò quasi del tutto inosservato. Nel 1969 la band cambiò nome in American Eagle e nel 1970 pubblicò un LP omonimo per la Decca Records. di Giovanni Piccinini I Michael Turner In Session sono stati tra i fantastici gruppi rock australiani di maggior successo dei primi anni '70. Purtroppo non hanno mai realizzato un album in quel periodo, ma hanno lasciato alcuni filmati di mitiche performance, trasmessi nel 1971 nel programma musicale dell'Australian Broadcasting Corporation chiamato GTK.. Il gruppo era composto da Turner alla voce, Phillip Stone alla chitarra, Paul Olsen alla batteria e Bill Sclater al basso. Dopo essersi trasferiti da Brisbane a Melbourne (la mecca del rock australiano) nel 1970, la band firmò presto con la Havoc Records. "I Led Zeppelin avevano appena preso d'assalto il mondo e noi avevamo la nostra band per suonarli", ricordò in seguito Turner. "Siamo diventati molto popolari velocemente. All'inizio facevamo solo cover, ma nessun'altra band poteva farcela a quei tempi e questo ci diede una grande spinta". Il culmine della band arrivò quando aprirono il Sunbury Rock Festival nel 1972, che attirò 50.000 fan. Il festival divenne una leggenda: fu "il disco di successo che non ho mai avuto". Questi due brani furono registrati dal vivo per la TV nell'agosto 1971 e trasmessi nel programma musicale dell'Australian Broadcasting Corporation chiamato GTK. Le esibizioni trasmisero perfettamente l'energia grezza della band. Per fortuna, il produttore di GTK, Ric Birch, ( il pioniere della vera musica LIVE in TV), portò questa mitica performance alle nostre orecchie, facendo conoscere cosi al pubblico tra le migliori rappresentazioni musicali della band. Successivamente la Havoc Records spinse la band lontano dal suo heavy blues rock, dirigendola verso un suono più mainstream. Nel 1972, Havoc pubblicò l'unico 45 giri del gruppo, contenente "Just Around Midnight" e "Pattern of My Life". Nonostante questa uscita e alla vittoria di Michael Turner come miglior cantante in un concorso nazionale, il gruppo si sciolse molto presto. Nel 1973, Michael Turner lasciò la formazione e tornò a Brisbane. Dopo un lungo processo di definizione della licenza con la ABC, i nastri contenenti queste performance sono stati portati alla luce dagli archivi della rete, acquisti dalla Ancient Grease Records. e pubblicati per la prima volta in un formato musicale. di Giovanni Piccinini Magic è uno dei più enigmatici heavy rock/psych 45 statunitensi, ristampato soltanto recententemente. Un gruppo rock veramente oscuro, nativo della Bay Area vicino Sunnyvale (California) e fino ad oggi privo di qualunque documentazione informativa. La band è rimasta un mistero assoluto, fino a quando il disco è stata trovato nella sez. "glam rock" 45s presso il negozio di dischi Bleecker Bob's a New York, negli anni 2000. Le tracce sono state registrate nell'estate del 1969, ma sostanzialmente la storia di questo incredibile power trio duró meno di un anno, lasciando con sé queste due fantastiche tracce: Side A - "Cotton Candy" Side B - "Make Up Your Mind" di Giovanni Piccinini I Bulldozer si formarono nel 1971 tramite la IMA, ex agenzia di proprietà di Tony Iommi (Black Sabbath) e Ric Lee. Furono una band heavy rock con sede a Londra composta da Pete Isaacs, Derek Carter, Duggie Lock e Nigel Dalling. La genesi della band risale a una jam session di Blandford Street con i membri dei Wayfarer, che portarono Isaacs, ex The Land of Green Ginger e Asylum, e Carter, ex Shades of Time, a suonare insieme. Reclutando Lock e Dalling, entrambi musicisti esperti di Barnstaple, la band consolidò la sua formazione nell'autunno del 1971. Dopo un'intensa fase di prove, registrarono un demo presso gli TW Studios, che gli fece ottenere un accordo con il manager Ric Lee e IMA. Fecero un lungo tour tra il 1972-73, partecipando al famoso Cavern Club di Liverpool, al Marquee e allo Speakeasy di Londra. Parteciparono anche ad aperture di band famose come i Supertramp, Mungo Jerry, Pink Fairies, Judas Priest e Gary Moore. Suoranono anche con Jeff Beck, durante una sessione di registrazione agli Escape Studios nel Kent. Una nota particolare: uno dei loro chitarristi era Doug (Duggie) Lock, ora deceduto. La sua chitarra era la rara Les Paul Burst del 1959/60. Questa chitarra è stata venduta per 224.000 sterline e successivamente pubblicata sul Guitar Magazine. La chitarra è conosciuta come Duggie Lock Burst o Les Paul. di Giovanni Piccinini
I Dust si formarono nel 1969 a Brooklyn (New York), con Richie Wise (alla chitarra e voce), Kenny Aaronson (al basso e alla chitarra) e Marc Bell (pseudomino Marky Ramone, alla batteria). I testi furono scritti da Kenny Kerner. Il power trio, essendo molto giovane, non era molto conosciuto nella città americana, ma grazie all’incredibile talento riuscì a farsi notare subito. Ascoltando le loro registrazioni e la varietà delle sfumature sonore, non era semplice comprendere che il gruppo era composto soltanto da tre ragazzi. Oltre alle grandi capacita da bassista, ad Aaronson fu attribuito anche il merito di saper suonare le chitarre steel e dobro. Richie Wise era un giovane chitarrista newyorkese e tra i suoi gruppi preferiti c'erano band britanniche come i The Yardbirds, Cream e il nordamericano Jimi Hendrix. Inoltre possedeva una voce davvero potente, che si integrava perfettamente con il sound della band. I Dust iniziarono un percorso musicale ancora poco consderato all'epoca, soprattutto in America. Mentre le prime intuizioni al dark sound dell'epoca, provenivano dal Regno Unito e dall'Europa, i Dust si sintonizzarono in modo più duro e pesante con le vibrazioni più oscure e psichedeliche del primo metal. Per molti appassionati del genere furono i veri pionieri dell'hard rock americano e non solo. La band si esibì in tutte le principali città americane, come St. Louis, Cleveland, Detroit e aprì i concerti anche per i leggendari Alice Cooper e King Crimson. Firmarono rapidamente un contratto con la Kama Sutra Records. Dopo il primo ottimo disco, i Dust continuarono a registrare un altro eccellente materiale, che rappresentava l'evoluzione pù energica del primo e catturava tutta l’esplosiva energia dei musicisti. Nel 1972 fu pubblicata la loro seconda opera, Hard Attack, prima di sciogliersi definitivamente. La copertina di tale album fu disegnata da Frank Frazetta, e intitolata Snow Giants per la presenza di veri e propri giganti. La carriera musicale dei musicisti fu molto soddisfacente, Aaronson diventò un bassista molto richiesto, e Wise e Kerner diventarono i produttori di diverse band, come i The Stories e i primi due album dei Kiss. Mark Bell dopo aver suonato con gli sconisciuti Estus, si unì alla band dei Voidoid, prima di adottare il suo famoso cognome e far esplodere il punk a un'ignara generazione. Neanche "Hard Attack" riuscì a far decollare i Dust, almeno dal punto di vista commerciale o come attività redditizia. L'album non ebbe grande risonanza nelle due principali classifiche mondiali del periodo, quella britannica e quella nordamericana. Tuttavia oggi, a più di 50 anni dalla sua uscita, la band gode di una grande considerazione da parte di tanti appassionati del dark sound e dell'hard rock internazionale. di Giovanni Piccinini I Red Dirt sono stati una band hard blues formata intorno al 1968 (nell'East Riding of Yorkshire - Inghilterra), e composta da Dave Richardson (voce e chitarra), Steve Howden (chitarra, voce e piano), Ken Giles (basso) e Steve Jackson (batteria). La loro reputazione era riconosciuta soprattutto nei club e nei locali del Nord dell'Inghilterra. L'album uscì nel 1970, distribuito dall'etichetta Fontana, ma non ebbe un grande successo commerciale, infatti vendette soltanto qualche centinaia di copie. "Suonammo per anni all'interno del circuito flower power e blues dei locali. Penso che il live più importante sia stato quando aprimmo il concerto dei Free alla Manchester University, dove c'erano molte persone. La band attirò l'interesse dell'etichetta Morgan Blue Town, per la quale firmarono da li a poco. I Red Dirt andarono in studio con il produttore Geoff Gill. "Registrammo l'album nei Morgan Studios di Londra", ricorda Howden, da mezzanotte fino al mattino seguente, circa dodici ore di fila Avvenne tutto molto velocemente, l'album fu pubblicato soltanto in Inghilterra, da una concessione della Morgan all'etichetta Fontana, che pubblicò Red Dirt nel 1970 "Nel disco era possibile notare l'influenza del periodo migliore dei Doors, Captain Beefheart e The Magic Band. A Dave piacevano molto i Captain Beefheart, e lo si comprendeva bene nei suoi approcci, seppure tutta la band era determinata a produrre materiale proprio. L'album era un mix di heavy rock blues nichilista, intriso di armonica e chitarra slide" In un'intervista alla rivista Record Collector, il chitarrista Steve Howden dichiarò: "La band firmò con la Morgan Blue Town, dopo un percorso durato diciotto mesi. Non era prevista alcuna promozione dalla casa discografica, all'epoca la parte commerciale di questi dischi non veniva minimamente supportata”. e aggiunse "“Penso che sia davvero bello che quest'album valga così tanto, ma fatico a comprendere che non ne trarrò mai un soldo. Ho dedicato molto tempo della mia vita per niente. Ho lasciato il mio lavoro per dedicarmi completamente a quella band. Scoprire che ci sono persone che stanno facendo soldi per un lavoro su cui io non ho ricevuto nulla quarant'anni fa, mi fa un po' arrabbiare. Posseggo una copia originale, ma non l'ho avuta all'epoca perché ero al verde - non potevo permettermela! Per quanto i soldi siano allettanti, non la venderei mai perché è l'unico materiale che mi è rimasto della band"". La maggior parte della formazione era ancora giovane, non avevano alcuna esperienza, la scarsa promozione e l'indifferenza dell'etichetta non permisero la diffusione di questo grande album britannico degli anni '70. Rimane il grande lavoro che i quattro giovani hanno lasciato agli ascoltatori, un eccellente album heavy blues che continuerà ad essere ricordato, da chi nel tempo ne ha apprezzato sempre di più le qualità. di Giovanni Piccinini Cinderella è stato un power trio danese dei primi anni '70, il cui sound non aveva nulla a che vedere con il progressive, come suggerito dalla copertina. Riuscirono a pubblicare soltanto un singolo The Sandbox Series nel 1970, registrando anche del materiale per un album, ma che non ricevette mai una pubblicazione. Nel 1972 i master tapes vennero persi quando la Spectator Records fu rasa al suolo da un incendio. Da quel rogo riuscirono a salvarsi soltanto altri materiali di band Danesi, come i Moses, Days, Blues Addicts e Terje, Jesper e Joachim. L'album dei Cinderella venne riscoperto dal nulla nel 1990, quando un gruppo di studenti di musica stava svolgendo una ricerca sulle band rock danesi del periodo, e grazie a questo fu ritrovato anche il loro materiale. Da quella scoperta nacque la prima pubblicazione (non ufficiale) dell'album dei Cinderella, come Danish Progressive Rock 1970, esattamente 20 anni dopo le registrazioni. Il disco è un must heavy blues davvero solido, con ottime voci soliste e chitarre roventi, un mix tra Blue Cheer, Hendrix e Vanilla Fudge. Nel 1971 riuscirono a registrare un secondo album a Copenaghen, con il produttore Pete Quaife. Purtroppo anche questo materiale non fu pubblicato subito, ma soltanto dal 2006, quando riuscì a vedere la luce grazie alla Karma Music. di Giovanni Piccinini "In The Beginning" è un'altra gemma acid psych prodotta a Los Angeles alla fine degli anni '60, successivamente alla transizione garage-psych, in linea con la West Coast sound del periodo. La California è stata per tanti anni la mecca di eccellenti gruppi psichedelici, la musica proveniva soprattutto dalle città e dai piccoli paesi di tutto lo stato. La storia della band non aveva nulla a che vedere con l'omonimo gruppo inglese, il suo fondatore, Jack Ttanna era un componente della leggendaria formazione dei "Sons of Adam", che presentava oltre a lui, Randy Holden (Blue Cheer), Michael Stuart (dei "Love") e Kent Henry (eccellente chitarrista dei futuri "Genesis" ). Produssero un unico album di otto tracce, con un mix assolutamente sorprendente di acid rock e ottime sfumature folk, eccellenti assoli, flauti, jam session, orchestrazioni ricche e impeccabili armonie vocali, maschili e femminili, con la cantante Sue Richman che alla voce presentava grandi somiglianze con Grace Slick. Alla fine degli anni '60 la band si trasferì a Los Angeles (California), registrando il loro unico album nel 1968, considerato da molti come un gioiello della psichedelia americana. L'ultima track è una jam session di sedici minuti, dove il talento di Kent Henry trova grandi assonanze con lo straordinario John Cippolina dei Quicksliver Messenger Service, oltre al sound di altre band come i Tripsichord Music Box. Il talentuoso chitarrista dei Genesis, Kent Henry, si unì agli Steppenwolf, poco dopo il percorso concluso con il gruppo. |