di Giovanni Piccinini Samuel Prody è stata una band inglese heavy psych blues formata a Londra, da Tony Savva (voce e chitarra), Derek Smallcombe (chitarra), John Boswell (percussioni) e Stephen Day (basso) nel 1969. Nei primi anni 70 pubblicarono il loro primo e unico album, caratterizzato da un sound duro e fortemente psichedelico, paragonabile ad un mix tra gli Ancient Grease e Sir Lord Baltimore. Samuel Prody è un album molto sottovalutato, che piacerà a tutti i fanatici del proto-metal (o dell'hard'n'heavy e della psichedelia); sicuramente piacerà e sorprenderà ai fan più accaniti dei Led Zeppelin e Deep Purple. La mente della band era Tony Savva, bassista e cantante, residente a Londra, che ha scoperto varie band minori degli anni '60. Tony Savva fece anche un'audizione per la Jimi Hendrix Experience, ma sfortunatamente avevano ormai deciso che la band sarebbe rimasta con i tre componenti originari. Mitch Mitchell rimase in contatto con Tony, suonando con lui nel singolo Wild Uncertainty. Il gruppo Samuel Prody era famoso anche per le sue esibizioni sfrenate e spericolate, ma soprattutto per uno straordinario approccio alla creatività. La band si sciolse dopo poco l'uscita dell'album e Tony Savva si unì ad un'altra grande band chiamata Rusty Butler. di Giovanni Piccinini L'album inglese dei Baby Bertha fu registrato presso uno studio di Luton (Regno Unito) e pubblicato nel 1972, in un'edizione di sole 50 copie. Il sound era guidato da una chitarra pesante, continui ritmi martellanti e tratti domanti heavy blues, traendo ispirazione da John Mayall fino a Jimi Hendrix. I Baby Bertha si formarono dalle ceneri dei "Relative" alla fine del 1971 e tutte le loro canzoni furono scritte principalmente da Dave Ellis. Diversi membri andavano e venivano, prima che la formazione si stabilizzasse definitivamente, con Dave Ellis alla chitarra/voce, Des Law alla batteria, Ian Mclaughlin al basso e Roger 'Proff' Perry alla chitarra ritmica. "Alla fine del 1969, subito dopo aver lasciato il servizio militare, mio fratello Pete mi convinse a fondare una band con un suo amico batterista, Des Law. Musicalmente ero ad un punto morto e non avevo alcuna intenzione di suonare nuovamente in una band. Tuttavia, alla fine acconsentii e decidemmo di organizzare una prima prova. Sin dall'inizio sapevamo che sarebbe stato un percorso lungo ed estenuante, ma dopo diversi mesi di lavoro iniziammo a suonare come una vera band. Nacque cosi la nuova formazione chiamata "Relative", a cui seguirono diversi concerti blues distribuiti nel nostro territorio. Nello stesso momento iniziai a scrivere diverse canzoni, aggiungendole gradualmente al set di cover di gruppi come i Mountain, Cream, Free e Fleetwood Mac di Peter Green, che proponevamo ai nostri concerti. Stava procedendo tutto bene, quando capimmo che avevamo bisogno di quel "qualcosa" in più, per portare tutto il lavoro ad un altro livello. Fu in quel momento che decidemmo di aggiungere un nuovo bassista al gruppo, Ian MacLaughlin di soli 17 anni, Era chiaro che lan fosse l'ingrediente mancante, per completare quello che noi avevamo iniziato. La nuova formazione piacque talmente tanto che decidemmo di cambiare il nome della band, per adattarlo al nuovo sound: nacque cosi Baby Bertha. Nel 1971 notammo una pubblicità su Melody Maker, che offriva una giornata in uno studio di registrazione più una copia del demo e il master tapes, per soli cento sterline. Sembrava un affare molto allettante. Avevamo diverse canzoni originali e per questo in una giornata molto fredda (nel gennaio 1972), partimmo verso Luton per registrare il demo. Era la prima volta che qualcuno di noi registrava qualcosa di importante ed eravamo sbalorditi dalla professionalità dello studio e dall'intero processo di registrazione. Suonammo per 12 ore, ma a causa della carica che avevamo addosso, per noi sembrarono 12 min. Lasciammo lo studio a mezzanotte, stringendo il nostro demo al petto, orgogliosi dello splendido lavoro che avevamo portato a termine" (Dave Ellis - 2021) La band si consacrò lungo la costa meridionale, da Hastings a Southampton per tutto il 1972. I primi conflitti iniziarono quando Des decise di diventare un DJ, piuttosto di continuare a fare il batterista e da li in poi decise di prendere un'altra strada. Per fortuna, Dave e Ian incontrarono Pete Gibbons, il batterista degli Sweet Poison, al Bournmouth nel febbraio 1973. Pete era un batterista eccezionale e dopo una lunga jam decisero di formare la loro successiva band denominata Charge. di Giovanni Piccinini Formatisi a Glasgow, in Scozia, nel 1969, i Soho Orange diffusero la loro musica lungo le coste scozzesi con un furgone Tramit MK 1 di colore arancione brillante, promuovendo un hard rock unico e davvero selvaggio, che fondeva i riff dei Budgie con la magia dei Led Zep. Nel 1971 registrarono 2 sessioni dal vivo in un piccolo studio di Falkirk, con la successiva pubblicazione nel 1972, per poi finire nell'anonimato. Produssero soltanto pochi Lp, di cui non si hanno molte informazioni. I Soho Orange erano una band autentica, per il loro stile di vita e per il modo di approcciarsi ai loro live. A causa della scarsa unione tra i vari componenti e per l'assenza di un contratto discografico il gruppo si sciolse in pochissimo tempo. Dopo ben 50 anni sono stati ritrovati i master tapes nascosti in un armadio, avvolti dalla polvere e dalla muffa, che hanno permesso di ottenere ben 550 copie in vinile di questo splendido album. |