di Giovanni Piccinini Unico album heavy prog del power duo Attila, una band fondata da Billy Joel nel 1970 (all'epoca ventunenne), dal sound privo di chitarra elettrica, ma che prevedeva l'utilizzo della batteria e dell'organo Hammond dello stesso Billy Joel, amplificato per aumentare la distorsione e la potenza del sound. Il 1970 è stato un grande anno sia per l'heavy metal che per il proto-metal e le due uscite più seguite dell'anno provenivano dal Regno Unito, il debutto dei Black Sabbath e "Deep Purple In Rock". Dall'altra parte dell'Atlantico, tuttavia, stava nascendo qualcosa di veramente interessante, come chiaramente dimostrato dai Sir Lord Baltimore, attraverso la loro ferocia sonora. Nello stesso anno Billy Joel e Jon Small , unirono tutte le varie influenze e decisero di produrre Attila, una delle prime band di Billy, prima che si lanciasse nella sua carriera da solista. “Eravamo un gruppo formato da due uomini. Noi eravamo l'heavy metal e stavamo per distruggere il mondo con l'amplificazione, avevamo brani come "Godzilla", "March of the Huns", "Brain Invasion". Molte persone credevano che io fossi uscito da un piano bar, in realtà io feci heavy metal per un bel pò. Quando facevamo i concerti, nessuno riusciva a rimanere nelle sale dove suonavamo. C'era davvero troppo rumore. Per questo le persone fuggivano letteralmente dai club ". (Billy Joel, 1985) I commenti sono chiusi.
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