di Giovanni Piccinini The Music Emporium era un quartetto straordinariamente creativo di Los Angeles, composto da Dora Wahl, la batterista del gruppo - all'epoca una delle pochissime in circolazione ( insieme a Jan Errico dei Vejtables o Maureen Tucker dei Velvet Underground); Carolyn Lee, un'altra donna al basso(suonava anche il piano e talvolta l'organo); Dave Padwin, grande chitarrista; e Bill "Casey" Cosby, il mago dell'organo, infine Thom Wade (chitarrista / cantante). Il lirismo di tutte le canzoni di "Music Emporium" viene enfatizzato da poesie filosofiche, che proseguono in crescendo attraverso canti gotici e apocalittici con forti sfumature heavy, descrivendo questioni anche molto sensibili, come la vera incarnazione degli anni '60: pace, amore e fratellanza; conoscenza e verità supreme; la speranza, il lavoro e il destino. Oltre a rappresentare un oggetto di culto molto ricercato dai collezionisti, è da molti considerato un album masterpiece per l'epoca, oltre che un vero capolavoro della West Coast (e non solo). cit. Jo Van Knee "Novantacinque delle centocinquanta copie invendute appartenevano alla moglie di un membro della band. Praticamente quasi tutti i dischi stampati erano ancora presenti nella loro casa, io nei presi una decina" (Jo Van Knee) di Jo Van Knee Primo album dal sound devastante per questa band Giapponese "Creation" (post Blues Creation), uscito poco prima che li prendesse in mano Felix Pappalardi e li trasformasse in una band mainstream. Il disco fu prodotto nel 1975 da Yuya Utchida della Flower Travellin Band, uno dei maggiori esponenti di spicco dell'underground giapponese degli anni 70. di Jo Van Knee Uno dei miei dischi tedeschi preferiti, il sound e' molto "basement", ma apprezzo tantissimo il misto psych/ruvidezza/cattiveria. La traduzione del titolo in Italiano dovrebbe essere "Consigli Per Il Suicidio", e già si intravede il livello di "sickness" del gruppo. Il sistema di apertura a croce della copertina risulta essere veramente imponente! di Jo Van knee La band Haze produsse un eccellente rock underground pesante con molti passaggi strumentali veramente notevoli, anche se la voce del loro cantante a volte appariva un po "distante" dal resto. Per il loro sound gli Haze furono probabilmente ispirati da The Edgar Broughton Band, Arthur Brown e Captain Beefheart. La cover dell'unico album dei Haze fu disegnata da Walter Seyffer, che disegnò anche la copertina dei Nine Days 'Wonder. Tutti e cinque i brani furono scritti da Dietmar Low. di Jo Van Knee Meraviglioso album americano hippie hard psych, estremamente oscuro degli anni '70, prodotto in meno di 100 copie e registrato in un solo lato con una semplice copertina. Sembrerebbero esistere altre copie registrate in entrambi i lati, ma non ho mai avuto l'occasione di ascoltarle. Il disco è un mix di psichedelia, fuzz e riff veramente notevoli, con influenze ala Blue Cheer, Toad, Bang o Buffalo. "In quei tempi ribelli e psichedelici a volte guadagnavamo a malapena per pagare il cibo, mentre sviluppavamo i nostri orizzonti musicali. Sono stupito che siamo sopravvissuti a quei giorni. Affittammo una stanza per suonare a New York dove nacquero le nostre prime ispirazioni musicali. La stanza a fianco alla nostra era affittata dai Wicked Lester, la band che diede i natali ai KISS. Con i nostri fondi limitati, riuscimmo a completare soltanto la metà del progetto, e fu a causa di questo che registrammo il disco in un solo lato. Solo in seguito aggiungemmo altro materiale. "(Pete Fine) di Jo Van Knee Per motivi strettamente economici due band decisero di unire i propri lavori nello stesso disco. L'album "split" uscì nel 1971 per la famosa etichetta "Custom label" (etichetta clienti) inglese e fu distribuito in 425 copie numerate. Il lato A e' ad appannaggio dei Lightyears Away che sfornano un folk rock psichedelico con elementi elettrici di ottima fattura, ma la chicca del disco sono i Thundermother che occupano la side B, il lungo pezzo "Someday" (13 minuti e passa) è un caleidoscopio di chitarre acide, Wah-Wah, Fuzz e atmosfere darkeggianti. La leggenda narra che il lato dei Thundermother fu registrato in una weekend negli studi Holyground con la band costantemente sotto l'effetto di acidi. di Jo Van Knee Gruppo di Chicago attivo fin dal 1967, il loro unico album uscito nel 1968 e autoprodotto in 80 copie. Il disco non venne mai immesso nel mercato, ma distribuito solo attraverso il Museo Di Arte Contemporanea di Chicago, dove il gruppo si esibiva come accompagnamento al Barnum And Baley Light Circus, un carrozzone psichedelico/artistico hippie di Chicago. Magic Lantern, anche se privo di una produzione tecnico/economica adeguata è un brillante esempio di psichedelia acida in stile Jefferson/It's a Beautiful day, con dosi di chitarra fuzz più massicce ala' Blue Cheer/Cream e atmosfere lisergiche, unite alla meravigliosa voce di Gloria Lambert. Il pezzo "Funeral" che apre il lato B farà sembrare dei novellini i più famosi colleghi consumatori di LSD dell'epoca. di Jo Van Knee Gruppo californiano con forti influenze dalla west coast con chitarra cipolliniana, blues, garage, psych e anche un pizzico di punk e di zappa. I proventi del disco autoprodotto furono usati per finanziare una clinica locale per persone con problemi psichici. di Jo Van Knee Nella formazione di questo disco abbiamo al basso Jerry Scheff , "e chi sarà mai?" direte voi, "quello che suona il giro di basso e l'intro di L.A. Woman" dico io, Ops, ma è presente anche Ben Benay "e chi sarebbe costui?" direte ancora voi, "E' un chitarrista/Armonicista che ha suonato in ben 198 dischi tra i quali di gente come: Ceyleib People, Kim Fowley, Hoyt Haxton, Townes Van Zant, Duane Allman, Jerry Garcia... di Jo Van Knee Unico album del 1973 di questa band Svizzera. Trattasi di un gioiello sospeso tra psych e prog. Basterebbe la track "With A Sweet Whistle To My Ears" per includerlo tra i migliori dischi psych e del prog Europeo del periodo 70's (UK compreso), ma... erano Svizzeri. |