di Giovanni Piccinini I Cycle a nacquero a Middlesborough (Regno Unito) nel 1968, da un'idea di John Whittingham (autore dei testi, vocalist e chitarrista della band). In realtà il primo nome scelto per la band fu Psycle, ma fu poi rapidamente modificata in Cycle. Il trio formato da John, Ronnie Patterson al basso e Norman Smith alla batteria, acquisì rapidamente un seguito significativo nel circuito locale, aprendo diversi live di alcune ottime band del periodo, come gli Atomic Rooster, Mott The Hoople e i Van der Graaf generator. Nel 1971 registrarono un album demo, presso gli SRT Studios nel Bedfordshire, pubblicandolo successivamente in 99 copie e vendendolo nei loro concerti, inviato a vari editori, ai promotori e alle case discografiche. Purtroppo oggi tale vinile risulta introvabile. Nel 1973 autofinanziarono la registrazione di un secondo album, rimanendo coerente alla psichedelia molto energica del precedente, ma con una forte evoluzione al rock elettronico e alle vibrazioni cosmiche tipiche degli Hawkwind. Purtroppo però quest'album non fu mai pubblicato. Soltanto recentemente la Rise Above Relics è riuscita ad ottenere il materiale originale del loro secondo disco, riuscendo finalmente a completare la sua pubblicazione, avvenuta ufficialmente nel 2020. All'interno è stata aggiunta anche la ristampa del loro primo disco. Ascoltando entrambi i vinili si percepisce subito l'incredibile talento di questa formazione inglese, ed è per questo che avrebbero meritato un riconoscimento nettamente più ampio e un contratto discografico adeguato. I Cycle rimangono ancora oggi una band molto oscura, ma finalmente dal 2020 possiamo apprezzare la qualità di tutto il materiale prodotto da questa band. di Giovanni Piccinini Quest'album è un ottimo esempio di come si muoveva la musica underground tedesca degli anni '70. Senza riferimenti e particolari influenze, la musica dei Gäa era veramente trippy, euforica, ritmica, ma anche surreale, astratta e rilassata con un orientamento al folk e al blues. Il disco è da annoverare tra i più oscuri e sottovalutati di quel periodo, ma rimane uno dei migliori krautrock anticonformisti, un disco che oserei definire "spaziale", Decisamente consigliato a tutti gli appassionati del genere e del periodo. Il primo disco fu venduto in sole 300 copie, successivamente sono uscite altre ristampe tra cui un' edizione del 2011 della Garden Of Delights, stampata in 1000 copie con un booklet estremamente colorato e ricco di informazioni. La cover di questa edizione è quasi identica all'originale..l'ultima edizione del 2015 è stata stampata in picture disc, per questo motivo le copie del 1996 e del 2011 risultano essere molto difficili da trovare, ma sopratutto sono decisamente costose. |