di Giovanni Piccinini Introspection: A Faine Jade Recital è uno degli LP più rari e ambiti dagli amanti della psichedelia degli anni '60. È difficile immaginare che un chitarrista di New York di 20 anni, appena uscito dalla garageland fosse rimasto infatuato da Syd Barrett nel 1968 (anche se lui disse di non averlo mai sentito prima..). Tuttavia, l'album del 1968 di Faine Jade ha delle grandi assonanze con il primo LP dei Pink Floyd, che in quel periodo era appena noto negli Stati Uniti. La voce e i testi di Jade evocano senza sosta l'inglese Syd Barrett, con i suoi testi evocativi e criptici, gli organi duri e le linee di chitarra psichedeliche di "Cold Winter Sun". Jade è un po più "dolce" rispetto alla follia di Barrett, risulta essere più rilassato e radicato, mettendo in risalto le preoccupazioni dell'era hippy, la frustrazione di sentirsi diversi ma allo stesso tempo, la necessità di rimanere parte integrante di una comune lotta sociale. Il brillante rock psichedelico di Faine Jade (alias Chuck Laskowski) attraversò i cieli arancioni del 1968 con i suoi arcobaleni e poi se ne andò. Fortunatamente Jade lasciò un album per descrivere il suo incredibile viaggio di sola andata. I commenti sono chiusi.
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