Warren S. Richardson Jr. – Warren S. Richardson Jr. - us, 1969, Hard Blues, Jazz, Funk Rock31/5/2022
di Giovanni Piccinini A fine degli anni 60, era davvero facile ascoltare dischi in cui venivano toccati più generi, pochi lavori però avevano la capacità di sorprendere veramente. Bill Spooner (fondatore dei The Tubes) con quest'album arriva a sfondare letteralmente quei limiti irraggiungibili per molti, il suo sound attraversa il blues rock fino alla psych heavy con corde hard rock pesanti, fuzz improvvisati, Jazz, Soul, Funk e sfumature di country nel finale del disco. Un disco totale, forse non per tutti, ma sicuramente per chi ama veramente la musica con la M maiuscola. di Giovanni Piccinini Far Canal è il secondo album della band Jody Grind, completamente diverso dal primo, caratterizzato da un mix interessante di hard rock e progressive. L'album è una grande prova di maturità della band, che entra a piccoli passi anche nel campo del jazz, del blues intenso e della musica latina e classica. Da annotare il capolavoro "Plastic Shit" con grandi riff molto duri e "Red Worms and Lice". Tuttavia, la mancanza di un successo commerciale ha costretto i musicisti a impegnarsi in altri progetti, e a lasciare il gruppo senza uno sviluppo successivo. Uno step fondamentale che gli avrebbe permesso (con molta probabilità) di raggiungere un livello ancora superiore. di Jo Van Knee Tra la fine dei 60's e l'inizio dei 70's in California (e altre parti degli States), c'era un grande fermento musicale, con varie diramazioni lisergiche e freaks che fiorivano come funghi nelle numerose comuni hippies. Tra questi c'erano anche le comunità religiose, che diedero il via al filone Xian rock, gruppi di fricchettoni, che dal mattino alla sera si dedicavano alla preghiera, il consumo di acidi e la musica. Da questi movimenti emersero ottimi gruppi (che per ovvi motivi rimasero semisconosciuti), quali appunto Agape, Azitis, Search Party, Morly Grey, Fraction (probabilmente questi ultimi i migliori di tutti), e decine di altri. A parte i testi un po' "sfracassamaroni", che citavano passaggi della Bibbia e lodi al Signore, musicalmente furono davvero ottimi. Gli Agape qui trattati, fondevano un ottimo blues rock con passaggi jazzati e psichedelici (immancabili in quei luoghi e in quegli anni). di Giovanni Piccinini Gli Human Beast erano un trio scozzese giovanissimo composto da Gillies Buchan alla chitarra, Edward Jones al basso e John Ramsey alla batteria, con il contributo di un quarto elemento, David McNiven (dei Bread, Love & Dreams), al clarinetto. Il gruppo realizzò un unico album, che può tranquillamente essere collocato al fianco di capolavori come Sacrifice dei Black Widow e l’omonimo debutto dei Black Sabbath. L’esordio risale al 1970, nel periodo d'oro del rock, con forti assonanze psichedeliche e irresistibili venature hard prog. "Volume one" fu un album di chiara influenza hendrixiana, che spaziava da tratti fortemente ritmici, talvolta selvaggi e onirici, fino ad essere catapultati in un mondo oscuro pieno di funesti presagi. La registrazione avvenne in una sola sessione con sovraincisioni minime, ma ottenne ugualmente una produzione impressionante. Il disco non ebbe una grande distribuzione e per questo vendette pochissimo, ma oggi rappresenta uno delle opere più ricercate e maggiormente valutate dai collezionisti. |