di Giovanni Piccinini Gli Hokus Pokus sono stati un gruppo hard blues americano capitanato dall'ex chitarrista degli Steppenwolf Michael Monarch, che suonò in tutti i successi dello storica band, per poi mettersi in proprio. L'album fu pubblicato dall'etichetta Romar Records nel 1972. In questo gruppo sconosciuto, oltre a Michael Monarch, suonavano anche Jon E. Hyde, Scott Thurston (il tastierista degli Stooges e attualmente membro di Tom Petty And The Heartbreakers), Billy Cioffi e Danny Gorman (degli Yellow Payges). Monarch e Hyde fecero anche parte della formazione dei Detective. di Giovanni Piccinini Nel Midwest degli Stati Uniti un sestetto di origine italiana decise di creare un eccellente hard prog, facendosi notare nel vasto territorio americano. I Bullangus si unirono alla fine degli anni '60 a Poughkeepsie (capoluogo della contea di Dutchess nello Stato di New York), con la maggior parte dei membri che avevano già suonato in vari gruppi della Hudson Valley, Il nome del gruppo derivava da una fattoria che avevano affittato come luogo di prove a Rhinebeck, La band era formata da Lenny Venditti al basso, Geno Charles alla batteria, Dino Paolillo e Larry LaFalce (alla chitarra e voce), e Ron Piccolo (organo, pianoforte), Le date nei club e i lunghi tour locali attirarono l'attenzione dell'etichetta Mercury, con cui firmarono per la pubblicazione del loro primo album "Bull Angus" del 1971. Prodotto da Vinny Testa, l'album conteneva un hard rock con sfumature blues e prog di prim'ordine (scritto in gran parte dal team di Previte, LaFalce e Paolillo) evidenziando eccellenti riff di chitarre heavy psych, hammond, linee di basso taglienti e voci simili a quelle di Great Lucifer's Friend/ Uriah Heep / Sir Lord Baltimore. Il loro suono si distingueva soprattutto per la grande interazione tra le chitarre di Larry LaFalce e Dino Paolillo, seguendo influenze da nomi di band più conosciute come Grand Funk Railroad, Mountain, Deep Purple e Uriah Heep. Nel fine settimana dal 4 al 6 aprile 1969, i Grateful Dead furono gli headliner all'Avalon Ballroom, l'ultimo spettacolo rock all'Avalon per quasi 40 anni. La serata finale fu trasmessa su KPFA-fm, una radio locale che registrò tutto l'evento. La terza band in programma fu proprio quella degli AUM, da San Francisco, Questi eventi cosi importanti facevano emergere tante band dalla fertile e leggendaria scenda musicale underground di San Francisco della fine degli anni '60, che al contrario non avevano modo di emergere. Tuttavia, gli AUM e il loro leader, polistrumentista e cantante, Wayne Ceballos, condivisero il palco con i Grateful Dead diverse volte durante la primavera e l'estate del 1969. Curiosamente, Ceballos suonò sul palco con i Dead, ed era molto raro che una band partecipasse a diverse aperture dei Dead. Sembra che il nome AUM si pronunciasse "Ohm", in riferimento al canto buddista e all'unità elettrica della resistenza elettrica. Gli AUM erano un power trio composto da Wayne Ceballos alla chitarra, armonica e voce, Ken Newell al basso e Larry Martin alla batteria, ispirato da artisti del calibro di Jimi Hendrix Experience e i Cream. Pubblicarono il loro album di debutto Bluesvibes, su Sire Records (distribuito a Londra), nel 1969, con un sound prettamente hard blues, e sfumature psichedeliche. La band fu portata per la prima volta all'attenzione di Bill Graham dal principale fotografo di San Francisco, Jim Marshall. di Giovanni Piccinini I Peanut Rubble sono stati un power trio oscuro hard blues del Buckinghamshire, a nord-ovest di Londra. Le loro uniche tracce sono state registrate presso gli studi di una Radio di Lussemburgo nel 1968. I loro live si svolgevano pressoché nei circuiti dei college/università, nelle basi aeree, e nei club giovanili con casse Marshall da 100 W. Furono tra i primi esempi di musica pesante britannica, produssero il loro materiale ben un anno prima che i Led Zeppelin pubblicassero il loro primo album. Parteciparono anche a concerti degli Status Quo, The Pretty Things, Arthur Brown e i Pink Floyd. Il singolo contiene tre canzoni rimasterizzate di puro blues pesante con una batteria fluida e un sound davvero atipico per l'epoca. Il loro materiale non era mai stato pubblicato prima, fino a quando l'etichetta spagnola Yunque Records ha deciso di renderlo disponibile in un 45 giri. di Jody Minelli I Day Blindness si formarono nel 1968 da una fusione di due band della Jefferson High School, presso la contea di San Matteo, in California. Una band era guidata da un trio, guidato dal chitarrista Gary Pihl della vicina Santa Clara High, Felix Bria alle tastiere e Dave Neuman alla batteria. Nella stessa contea suonavano anche i Dimensions, formati dai fratelli Tabucchi, Mark e Charles, ai sassofoni il chitarrista Ken Starr (fratello minore di un membro dei Ventures) Roy Garcia alla batteria, John Vernaza alla chitarra ritmica e il bassista Ramos Ramirez. Pihl e Bria rimasero così colpiti dalle capacità di Garcia come batterista, che non impiegarono molto per chiedergli di sostituire Neuman. Nell'estate del 1968 nacque cosi il trio Day Blindness. Nel corso dell'anno successivo la nuova band americana suonò in molti dei locali più importanti della Bay Area, aprendo i concerti per band come gli Sly & the Family Stone, sia a livello locale che in tournée. La loro musica era rappresentata da lunghe jam, con forti influenze, sia dagli Iron Butterfly che dai Doors, sulla scia blues della baia di San Francisco. Nel 1969 Mark Tabucchi (un grande fan dei Day Blindness), iniziò a costruire un piccolo studio al n°10 di Claude Lane, finanziato soprattutto da sponsor locali, in previsione della registrazione di un album. Una volta che lo Studio 10 fu pronto, i Day Blindness (con Dave Mitchell al posto di Garcia) iniziarono a lavorare per il loro album di debutto. Durante le sessioni di prova, sia Bob Dylan che Janis Joplin si fermarono nei loro studi per fornire una serie di suggerimenti per la band, compresi i titoli delle canzoni e le illustrazioni. ma purtroppo l'uscita del loro album non ebbe un grande successo. La band si sciolse poco dopo l'uscita del loro primo disco, Il batterista Mitchell lavorò successivamente con altri artisti, tra cui gli Emerson Lake & Palmer e Pihl si unì a due ottimi gruppi (in due periodi differenti), come i Boston ( una celebre band hard rock statunitense) e i Sammy Hagar, di Giovanni Piccinini I Red Dirt sono stati una band hard blues formata intorno al 1968 (nell'East Riding of Yorkshire - Inghilterra), e composta da Dave Richardson (voce e chitarra), Steve Howden (chitarra, voce e piano), Ken Giles (basso) e Steve Jackson (batteria). La loro reputazione era riconosciuta soprattutto nei club e nei locali del Nord dell'Inghilterra. L'album uscì nel 1970, distribuito dall'etichetta Fontana, ma non ebbe un grande successo commerciale, infatti vendette soltanto qualche centinaia di copie. "Suonammo per anni all'interno del circuito flower power e blues dei locali. Penso che il live più importante sia stato quando aprimmo il concerto dei Free alla Manchester University, dove c'erano molte persone. La band attirò l'interesse dell'etichetta Morgan Blue Town, per la quale firmarono da li a poco. I Red Dirt andarono in studio con il produttore Geoff Gill. "Registrammo l'album nei Morgan Studios di Londra", ricorda Howden, da mezzanotte fino al mattino seguente, circa dodici ore di fila Avvenne tutto molto velocemente, l'album fu pubblicato soltanto in Inghilterra, da una concessione della Morgan all'etichetta Fontana, che pubblicò Red Dirt nel 1970 "Nel disco era possibile notare l'influenza del periodo migliore dei Doors, Captain Beefheart e The Magic Band. A Dave piacevano molto i Captain Beefheart, e lo si comprendeva bene nei suoi approcci, seppure tutta la band era determinata a produrre materiale proprio. L'album era un mix di heavy rock blues nichilista, intriso di armonica e chitarra slide" In un'intervista alla rivista Record Collector, il chitarrista Steve Howden dichiarò: "La band firmò con la Morgan Blue Town, dopo un percorso durato diciotto mesi. Non era prevista alcuna promozione dalla casa discografica, all'epoca la parte commerciale di questi dischi non veniva minimamente supportata”. e aggiunse "“Penso che sia davvero bello che quest'album valga così tanto, ma fatico a comprendere che non ne trarrò mai un soldo. Ho dedicato molto tempo della mia vita per niente. Ho lasciato il mio lavoro per dedicarmi completamente a quella band. Scoprire che ci sono persone che stanno facendo soldi per un lavoro su cui io non ho ricevuto nulla quarant'anni fa, mi fa un po' arrabbiare. Posseggo una copia originale, ma non l'ho avuta all'epoca perché ero al verde - non potevo permettermela! Per quanto i soldi siano allettanti, non la venderei mai perché è l'unico materiale che mi è rimasto della band"". La maggior parte della formazione era ancora giovane, non avevano alcuna esperienza, la scarsa promozione e l'indifferenza dell'etichetta non permisero la diffusione di questo grande album britannico degli anni '70. Rimane il grande lavoro che i quattro giovani hanno lasciato agli ascoltatori, un eccellente album heavy blues che continuerà ad essere ricordato, da chi nel tempo ne ha apprezzato sempre di più le qualità. di Giovanni Piccinini Formatisi a Glasgow, in Scozia, nel 1969, i Soho Orange diffusero la loro musica lungo le coste scozzesi con un furgone Tramit MK 1 di colore arancione brillante, promuovendo un hard rock unico e davvero selvaggio, che fondeva i riff dei Budgie con la magia dei Led Zep. Nel 1971 registrarono 2 sessioni dal vivo in un piccolo studio di Falkirk, con la successiva pubblicazione nel 1972, per poi finire nell'anonimato. Produssero soltanto pochi Lp, di cui non si hanno molte informazioni. I Soho Orange erano una band autentica, per il loro stile di vita e per il modo di approcciarsi ai loro live. A causa della scarsa unione tra i vari componenti e per l'assenza di un contratto discografico il gruppo si sciolse in pochissimo tempo. Dopo ben 50 anni sono stati ritrovati i master tapes nascosti in un armadio, avvolti dalla polvere e dalla muffa, che hanno permesso di ottenere ben 550 copie in vinile di questo splendido album. di Giovanni Piccinini I Boogie erano un power trio heavy blues (sulla scia dei Cream o dei primi Blue Cheer), composto da Barry "The Bee" Bastian (che aveva precedentemente suonato con Canned Heat e Lee Michaels) alla chitarra/voce, John Barrett al basso ( che in seguito suonerà per i Rhythm Dukes con Jerry Miller dei Moby Grape) e Fuzzy John Oxendine alla batteria, il futuro batterista di Roky Erickson & The Aliens e Jerry Miller Band / Moby Grape. Furono probabilmente il primo gruppo a produrre hard-blues/proto-metal nell'area di San Francisco. Registrarono soltanto una demo in studio nel 1968 alla Pacific High Recorders, in California, con tre tracce, "In Freak Town", "To Me" e una fantastica cover di 7 minuti di "Wade In The Water". Tutte track fino ad oggi rimaste inedite. La band era fortemente legata da un grande rapporto di amicizia con Lee Michaels, i Moby Grape e i Sons Of Champlin, arrivando fino a suonare insieme, condivisero il palco anche con gruppi come i Buffalo Springfield, Quicksilver, Ace Of Cups, Flamin' Groovies o Country Joe & The Fish. Ancora oggi viene ricordato il loro live esplosivo allo Sky River Rock Festival (il primo Rock Festival multi-band all'aperto di tre giorni, tenutosi all'interno di una fattoria negli Stati Uniti, ad Agosto nel 1968) avvenuto davanti a un pubblico di 150.000 persone, "In Freak Town" è stato pubblicato per la prima volta in vinile nel 2022 dall'etichetta Guerssen, con tutta la registrazione del demo del 1968, più una selezione di brani dal vivo del 1969. Una vera e propria raccolta di registrazioni inedite di questo folle power trio modellato sui Cream, Blue Cheer o The Jimi Hendrix Experience. di Giovanni Piccinini Unico album per questo power trio hard psych blues danese, fondato dalle sue ceneri nella città di Esbjerg (Danimarca), nel 1969. Iniziarono a produrre già da subito un materiale di grande qualità, in cui si intuiva fortemente l'influenza artistica di band come i Cream, Jimi Hendrix, e tra questi anche i primi Blue Cheer e Black Sabbath. Non esistono molte informazioni su questa formazione, il trio era composto dal chitarrista Søren HOJBJERG, dal bassista Jørgen VILLADSEN e dal batterista/cantante Henrik LAURVIG. I Moses durarono per soli tre anni, ma riuscirono ad avere un fitto programma di esibizioni dal vivo.. I componenti si ritrovarono nell'estate del 1970 per registrare l'unico album CHANGES in uno studio di Ålborg, originariamente pubblicato dall'etichetta Spectator nel 1971 e distribuito in circa 500 copie. L'album fu registrato in soli due giorni allo Spectator Record Studio (dove stavano ancora registrando i Terje, Jesper & Joachim e i The Blues Addicts). Warren S. Richardson Jr. – Warren S. Richardson Jr. - us, 1969, Hard Blues, Jazz, Funk Rock31/5/2022
di Giovanni Piccinini A fine degli anni 60, era davvero facile ascoltare dischi in cui venivano toccati più generi, pochi lavori però avevano la capacità di sorprendere veramente. Bill Spooner (fondatore dei The Tubes) con quest'album arriva a sfondare letteralmente quei limiti irraggiungibili per molti, il suo sound attraversa il blues rock fino alla psych heavy con corde hard rock pesanti, fuzz improvvisati, Jazz, Soul, Funk e sfumature di country nel finale del disco. Un disco totale, forse non per tutti, ma sicuramente per chi ama veramente la musica con la M maiuscola. |