di Giovanni Piccinini Band oscura danese nata nel 1968 a Copenaghen, dopo aver avuto un trascorso nella beat band The Unknown. La formazione originaria annoverava alla chitarra Jesper Schmidt, al basso Joachim Ussing e alla batteria Terje Bandholdt. Il power trio pubblicò un solo LP nel 1970, “Terje Jesper & Joachim”, notevole album di hard rock e heavy psych seguendo influenze dai Moses, May Blitz, Hawkwind, Blues Addicts (condividevano la stessa etichetta) Bent Wind, Morgen, Charles e Hairy Chapter, fino a gruppi più conosciuti come i Blue Cheer e Ash Ra Tempel, con ritmi e riff acidi di chitarra. La miscela psichedelica arricchì la loro idea musicale creando anche una versione straordinaria di "If I Needed Someone" di George Harrison. La band si sciolse nel 1973. di Giovanni Piccinini Band gallese nativa di Cardiff e formata nel 1968 con il nome di Spoonfull, successivamente modificato in Universe. Nel 1971, durante un tour in Norvegia, registrarono e pubblicarono il loro unico album per l'etichetta norvegese `Experience Records` (EXPL 2001). Fecero diversi concerti anche in Gran Bretagna ospitati dagli Yes, Fleetwood Mac, Rory Gallagher, Jethro Tull, Chicken Shack, Man, Black Sabbath e molte altre band dei primi anni '70, da cui traevano anche le loro influenze. Il sound del disco era caratterizzato da un ottimo hard rock con alcuni elementi blues e progressive, simili ai primi Wishbone Ash, Thin Lizzy, Man e Hackensack. La formazione originale della band era composta da Steve, Mike Lloyd Jones (alla chitarra), John Healan (al basso), Mike Blanche (all'organo) e Rob Reynolds (alla batteria). Steve Keeley sostituì Rob Reynolds nel 1970. Il gruppo si sciolse nel 1972, soprattutto a causa dello scarso successo commerciale. L'etichetta discografica "Experience Records" stampò soltanto 300 copie di quest'album, ma le sue vendite furono veramente misere, inoltre la distribuzione avvenne solo nella parte centrale e settentrionale della Norvegia. Per questi motivi tuttora viene ritenuto veramente molto raro. Fortunatamente l'ormai defunta etichetta norvegese Colors decise di ripubblicarlo in Lp, in una bella confezione nel 1991 e stamparlo in circa 1000 copie. A questa si aggiunse un'altra riedizione pubblicata in 500 copie nel 2014, dalla Nemo Records, non riuscendo però a coprire l'importante richiesta degli appassionati, che negli ultimi anni lo hanno riscoperto e fortemente rivalutato. A causa di questa nuova vita dell'album e per lo scarso numero di copie disponibili, anche le ultime riedizioni risultano essere di difficile reperibilità. di Giovanni Piccinini Gruppo inglese molto valido, che si formò dopo che i singoli componenti risposero ad un annuncio del Melody Make (Magazine del Regno Unito), il più antico settimanale musicale del mondo. Non si hanno molte informazioni sulla storia di questa formazione, considerata tra le più oscure dell'epoca. La band realizzò un demo per la Decca, pubblicato successivamente dalla stessa etichetta. L'album è stato registrato in una sola notte, contiene una raccolta veramente raffinata e variegata di diverse tracce hard blues, soul e con sfumature funk, jazz e musica tribale che fanno da contorno all'ottima voce blues di Cecil James. Stoney & The Jagged Edge – Chasing Rainbows, US, 2014, heavy psych, ACID ROCK, proto punk, FUZZ18/3/2021
di Giovanni Piccinini Unico album estremamente oscuro per questa incredibile band americana, formata a Detroit (Usa) nel 1966, da ragazzi che in quel periodo frequentavano il liceo. Il disco contiene sei lunghi brani inediti riscoperti nel 2014 dalla Big Beat Records ( un etichetta di proprietà della Ace Records). Tutto il materiale proviene da una session in studio, andata perduta per lunghi anni da parte degli Stoney & The Jagged Edge di Detroit, un gruppo che in quel periodo aveva un ottimo seguito locale, oltre ad essere tra le principali attrazioni del famoso Grande Ballroom, negli stessi giorni in cui vi suonavano anche gli MC5, SRC, gli Stooges e altre importanti formazioni. Anche il loro sound era caratterizzato da una selvaggia presenza scenica e dal carisma del frontman, "Stoney" Mazar Dave. Riuscirono ad aprire anche concerti dei Doors, Cream, The Mother of Invention, Pink Floyd, The Paul Butterfield Blues Band, Albert King, BB King, The Animals, Mitch Ryder & The Detroit Wheels, Canned Heat, Blue Cheer, Iron Butterfly, Traffic, e Fleetwood Mac. Il gruppo, un quartetto attivo tra il 1967 ed il 1968, portava il marchio inconfondibile del suono della Detroit dell' epoca, tra heavy psych e proto punk. La storia delle band non ebbe molta durata nonostante l'ottimo materiale a disposizione. Le tracce furono registrate allo United Sound System di Detroit, nel Maggio del 1968, dall'ingegnere Danny Dallas. Poco dopo la registrazione dei brani, i suoi membri furono informati di un incendio che bruciò tutti i loro nastri, questa fu una notizia sconvolgente che portò allo sconforto tutto il gruppo e al conseguente abbandono definitivo della scena, alla fine del 1968. La loro storia poteva rimanere sepolta per sempre, fino a quando Alec Palao, ricercatore e consulente della Ace Records, frugò nei residui scampati all'incendio del deposito e incredibilmente scoprì che i nastri erano ancora intatti. L'album uscì nel 2014 e la sua vendita fu talmente sorprendente, che diventò sold out in pochissimi giorni. La chiusura del cerchio finalmente era avvenuta! di Giovanni Piccinini "Epizootic" era un gruppo rock progressivo svedese formato a Göteborg (Svezia) a metà degli anni '70. Nel 1976 pubblicarono l'unico album "Daybreak" della loro discografia, composto da dieci brani scritti in lingua inglese. Quello che mancava all'album in tema di produzione, fu compensato dalla loro musica e dalla pura energia delle loro performance, contraddistinte da pezzi deliziosamente complessi, ma con un'atmosfera primordiale. L'inclusione di flauti e sintetizzatori conferirono alla produzione un vero tocco psichedelico, virando anche verso l'acid rock e infine all'hard rock tipico degli anni '70. di Giovanni Piccinini Introspection: A Faine Jade Recital è uno degli LP più rari e ambiti dagli amanti della psichedelia degli anni '60. È difficile immaginare che un chitarrista di New York di 20 anni, appena uscito dalla garageland fosse rimasto infatuato da Syd Barrett nel 1968 (anche se lui disse di non averlo mai sentito prima..). Tuttavia, l'album del 1968 di Faine Jade ha delle grandi assonanze con il primo LP dei Pink Floyd, che in quel periodo era appena noto negli Stati Uniti. La voce e i testi di Jade evocano senza sosta l'inglese Syd Barrett, con i suoi testi evocativi e criptici, gli organi duri e le linee di chitarra psichedeliche di "Cold Winter Sun". Jade è un po più "dolce" rispetto alla follia di Barrett, risulta essere più rilassato e radicato, mettendo in risalto le preoccupazioni dell'era hippy, la frustrazione di sentirsi diversi ma allo stesso tempo, la necessità di rimanere parte integrante di una comune lotta sociale. Il brillante rock psichedelico di Faine Jade (alias Chuck Laskowski) attraversò i cieli arancioni del 1968 con i suoi arcobaleni e poi se ne andò. Fortunatamente Jade lasciò un album per descrivere il suo incredibile viaggio di sola andata. di Giovanni Piccinini Unico album per i fratelli Mark e Tim Roller, The Only Truth è uscito in origine per la Starshine Records, ed è considerato uno dei pezzi più pregiati e rari della musica americana di quegli anni. L'album ha tratto ispirazione da formazioni come i Cream e i Blue Cheer, e si avvicina alle sonorità di gruppi come la James Gang o i primi Grand Funk. di Giovanni Piccinini Il nome della band "Florian Geyer", fu scelto in onore di un cavaliere nobile e diplomatico tedesco, vissuto ai tempi di Martin Lutero. Florian Geyer nacque intorno al 1490 a Giebelstadt (Bassa Franconia) e morì il 10 giugno 1525 nella foresta di Gramschatz vicino a Würzburg, divenne famoso per aver guidato la popolazione dei contadini durante la guerra contadina tedesca. La band si formò in Rheinland nel 1971, ed era formata da Jürgen Glüge (batteria), Dieter K. Stieg (basso, voce) e Wolf Manfred (voce, chitarra). Ci vollero cinque anni per produrre il loro album, "Beggar's Pride", ma non ebbe un grande successo commerciale, difatti già in origine il disco risultava di difficile reperimento. All'interno era presente una raccolta di canzoni fortemente psichedeliche con schitarrate acide e sfumature prog, una scelta alternativa al cospetto del tipico sound tedesco del periodo. Sulla storia della band si sa veramente poco. Beggar's Pride risulta essere l'unico album prodotto dal gruppo tedesco. di Giovanni Piccinini Gli Aguaturbia nacquero nel 1968 e in quel periodo furono i primi ad importare il rock psichedelico in America Latina. All'epoca la band si rese protagonista anche di diverse polemiche con i media cileni, in primis fece molto scandalo la scelta di posare nudi nella cover del loro primo album. Questo causò molti problemi nella distribuzione commerciale del disco. Furono infatti molti i negozi di dischi che si rifiutarono di vendere le loro copie, inoltre la stampa e la Chiesa li censurano pesantemente. La loro musica invece creò un forte scossone in tutto il paese per le enormi novità che stava portando. Strepitosi riff, fuzz, jam session, distorsioni acide, voci femminile fantastiche e testi scritti in inglese, portavano ad inevitabili paragoni con gli Jefferson Airplane e i Cream, dando seguito all'ispirazione hippie del periodo. Il primo album fu registrato dal vivo in un semplice studio a quattro tracce e fu stampato in sole 300 copie. La storia degli Aguaturbia durò meno di cinque anni, producendo due album di ottimo livello, ma nello stesso periodo non raggiunsero mai un grande successo commerciale, tuttavia, la loro irriverenza contro il sistema gli consenti di ricevere grandi riconoscimenti tra la popolazione. Gli Aguaturbia erano considerati tra le poche forze della resistenza contro la dittatura militare cilena. di Giovanni Piccinini Unico e omonimo album heavy psych americano della band "Dragonly", da molti considerata pionieristica dello stoner, proprio per l'incredibile potenza con cui suonavano. In realtà il loro vero nome era "The Legend", ma nel momento del debutto, la casa discografica decise di cambiarlo in Dragonfly, per questioni prettamente commerciali. Il gruppo nacque nel 1965 e l' influenza inglese era già molto evidente. La formazione era costituita dal chitarrista e cantante di ventisei anni del Colorado, di nome Gerry Jimerfield, che all'epoca proveniva da una band chiamata "The Lords of London" e da altri ragazzi di diciannove e vent'anni (Jack Duncan al basso, Barry Davis alla batteria e voce, Randy Russ alla chitarra e voce, e Ernie McElwaine alla tastiera). Per molti anni suonarono nei locali tra il Colorado e Los Angeles, fino a quando furono notati da un manager al Family Dog di Denver, che notò immediatamente alcune scintillanti luci psichedeliche presenti sul palco, con cinque ragazzi "impazziti" che stavano suonando. Rimase sbalordito da come il pubblico fosse interessato alla band, e per questo motivo non impiegò molto per proporgli di registrare un disco originale, che sarebbe poi diventato "Dragonfly". Il disco fu registrato e pubblicato in poco tempo, ma nonostante le ottime prestazioni nei vari locali della zona, fu un flop commerciale clamoroso. Le motivazioni derivavano da alcuni problemi interni alla band, ma anche per la scarsa capacità manageriali dei promotori. Il gruppo si ritrovò subito al verde, non avevano soldi e nessun concerto si intravedeva all'orizzonte. Tuttavia ebbero una piccola ma importante occasione in una trasmissione di una radio di Los Angeles, dove riscossero anche un discreto successo. Nei giorni successivi ricevettero una proposta per un concerto al Fillmore West di San Francisco, ma i ragazzi erano troppo delusi dall'andamento commerciale del disco e decisero di non partecipare all'evento. Così i Dragonfly presero la strada di molte altre band, che li portò nell'oblio più oscuro. Passarono diversi anni dalla loro uscita, ma nel 1998 il Dj di Los Angeles che li aveva ospitati nella sua radio, ricevette una strana chiamata dal Belgio. Si scoprì che in una radio belga, venivano mandati alcuni brani oscuri dell'epoca e una delle canzoni dei Dragonfly si trovava incredibilmente nella top ten scelta dai radioascoltatori. Finalmente, anche se con diversi anni di ritardo, Dragonfly aveva trovato il suo meritato successo! |