di Jody Minelli L'unico album di questo quintetto di Levittown (USA) è un'interessante fusione di prog, hard rock e psichedelia. La lunga apertura, “All of Them Witches”, il cui testo simboleggia il percorso degli amici del cantante, devastati dall'eroina, è solo l'inizio di un crescente viaggio. I poderosi assoli di chitarra di Belsky sono bordate heavy prog. che per fortuna non soccombono sugli altri strumenti. Elaborati arrangiamenti su tastiere hammond, piaceranno sicuramente ai fans del tipico sound anni 70. La cantante Lyne Bunn, offre una strepitosa performance nelle traccia "Sins", scritta insieme a Belsky, rocker da bar band dei primi anni '70, nonché chitarrista di elevata fattura. La ballata "Wasted Time" presenta ancora una volta i gustosi assoli di chitarra di Belsky, uniti al tributo pinkfloidiano di Venier e gli attacchi wah-wah alle tastiere. La traccia "Look Again", di oltre 11 minuti, si apre con l'assolo di Venier, alla "Locomotive Breath" dei Jethro Tull. La jam di 5 minuti successiva è evidenziata ancora una volta dagli assoli e dal batterista di Belsky, John Fragos. Questo era l'hard rock dei primi anni '70, seguito da quella magica atmosfera che riempiva le serate dei locali, dove queste band suonavano. La band era pronta a registrare un altro album, ma a causa di sopraggiunti problemi con il management, decisero di sciogliersi da li a poco. I commenti sono chiusi.
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