di Giovanni Piccinini Gli Steeleye Span sono stati la band più longeva e costante della scena folk inglese, apparvero nel 1969, e fu fondato dal bassista Ashley "Tyger" Hutchings, proveniente dal gruppo Fairport Convention, poco dopo l'uscita del prestigioso album "Liege & Lief", considerato il primo album di folk rock. Hutchings voleva continuare da quella linea di lavoro, andando oltre i canoni della sua band precedente. Ebbe la fortuna di riunire una formazione di grandi musicisti e cantanti, pubblicando il primo di una lunga serie di album acclamati dalla critica. Fu davvero un peccato che Hark! The Village Wait sia stato l'unico album degli Steeleye Span che presentava entrambi i talenti delle cantanti Maddy Prior e Gay Woods. Infatti la coppia Woods lasciò il gruppo subito dopo il completamento delle registrazioni di questo LP. Ho letto spesso che gli Steeleye Span - almeno in questo album - sia stato considerata una band di serie B, rispetto ai Fairport Convention. Per me, questa distinzione non era ragionevole e neanche corretta. Gli Steeleye Span non erano una band che cercava di essere la Fairport Convention, ma tentarono di fare evolvere il loro sound in qualcosa di diverso. di Giovanni Piccinini Shag fu il primo gruppo della contea di Milwaukee nello Stato del Wisconsin, attivo dal 1964 al 1971. La band pubblicò negli anni '60, due singoli punk / garage (il primo sotto il nome di The Shags), distribuiti poi in varie compilation. Continuarono a registrare molto materiale a metà degli anni 60 in poi, fino ad arrivare al "PHR studio" di San Francisco, nello stesso in cui i Grateful Dead stavano finendo il loro "Workingman's dead. L'utilizzo del flauto insieme agli altri strumenti fu ciò che resi magici e unici i loro lavori, già decisamente avanti per l'epoca. A quel tempo il nome della band fu abbreviato in "The Shag" per evitare di fare confusione con numerose altre formazioni che usavano lo stesso nome. La band suonava prettamente un blues psichedelico, con grandi chitarre fuzz e una buona sezione ritmica. Durante i loro spettacoli erano conosciuti anche per esibirsi con costumi stravaganti ed usare effetti speciali. Purtroppo non riuscirono a trovare una casa discografica interessata ai loro lavori, ed è per questo che tutto il materiale risulta essere sconosciuto ancora oggi, nonostante le recenti pubblicazioni. Il gruppo si sciolse nel 1971. Nel 2005 è avvenuta la loro prima pubblicazione in Compact disk dalla Gear Fab Records, e successivamente in Lp nel 2014 dalla Out - Sider . Dopo lo scioglimento nel 1971, Gordon Eliott, polistrumentista e vocalist della band formò un gruppo chiamato Elixir, insieme ai compagni di Chicago George Edwards e Michael Tegza, precedentemente della band H. P. Lovecraft. di Giovanni Piccinini Zior è stato il primo e omonimo album hard rock / prog di questa formazione inglese, le cui radici nascevano dalla scena R&B nei primi anni sessanta di Southend (Inghilterra). Keith Bonsor, il protagonista principale di questa band era un grande fans del blues rock e dell'invasione pop/rock inglese degli anni '60. Con la solita e innata voglia di sperimentare e comporre brani più elaborati, creò il progetto The Cardboard Orchestra che mescolava rock e musica classica, rilasciato nei vari i singoli sull'etichetta della CBS. Ma Bonsor e la sua compagnia volevano esibirsi in qualcosa di più pesante del mixare musica classica con il pop leggero degli anni sessanta! Ma senza una evoluzione quel progetto sarebbe finito nella nulla ed è lì che incontrò Peter Brewer ( batterista) e iniziarono a comporre nuovi brani, iniziando a provare per il nuovo progetto nel negozio di Melody Maker. In quel luogo reclutarono John Truba alla chitarra e alla voce, e Barry Skeels al basso e alla voce e iniziò la breve storia dei Zior.. I live della band erano sempre molto intensi e di grande impatto scenico. Furono fortemente coinvolti nella Black Magic e nella Satanic Mass.. Registrarono un altro album sull'etichetta Beacon, nel tardo 1971, chiamato Monument, sebbene in realtà presentava tutti e quattro i membri dei Zior. La copertina del disco fu realizzata da Marcus Keef, lo stesso che realizzò la cover del primo album dei Black Sabbath. di Giovanni Piccinini Il nome della band "Florian Geyer", fu scelto in onore di un cavaliere nobile e diplomatico tedesco, vissuto ai tempi di Martin Lutero. Florian Geyer nacque intorno al 1490 a Giebelstadt (Bassa Franconia) e morì il 10 giugno 1525 nella foresta di Gramschatz vicino a Würzburg, divenne famoso per aver guidato la popolazione dei contadini durante la guerra contadina tedesca. La band si formò in Rheinland nel 1971, ed era formata da Jürgen Glüge (batteria), Dieter K. Stieg (basso, voce) e Wolf Manfred (voce, chitarra). Ci vollero cinque anni per produrre il loro album, "Beggar's Pride", ma non ebbe un grande successo commerciale, difatti già in origine il disco risultava di difficile reperimento. All'interno era presente una raccolta di canzoni fortemente psichedeliche con schitarrate acide e sfumature prog, una scelta alternativa al cospetto del tipico sound tedesco del periodo. Sulla storia della band si sa veramente poco. Beggar's Pride risulta essere l'unico album prodotto dal gruppo tedesco. di Jody Minelli Unico album per questa formazione britannica, per un concentrato di vera psichedelia heavy molto interessante. La peculiarità di questo quartetto inglese era causata dall'assenza di un chitarrista solista, ma ovviarono a questa mancanza puntando sul tastierista Steve Milliner. Sarà questa scelta a caratterizzare diversi brani del disco, ad iniziare dalla prima track "Coppet Sunset", dove il ritmo diventa martellante sin dalle prime note, con l'organo hammond a dare il meglio di sè. Da sottolineare anche "The green cup" altro capolavoro psichedelico. Steve Milliner suonò in precedenza alle tastiere con i Black Cat Bones, una band blues-rock con sede a Londra, con un solo album all'attivo durante il loro breve percorso. La maggior parte delle canzoni dell'album furono scritte da Dave Skillin, vocalist del gruppo. Il disco fu pubblicato nel 1970 per l'etichetta Deram Nova sia in versione mono che stereo. |