di Giovanni Piccinini I Peanut Rubble sono stati un power trio oscuro hard blues del Buckinghamshire, a nord-ovest di Londra. Le loro uniche tracce sono state registrate presso gli studi di una Radio di Lussemburgo nel 1968. I loro live si svolgevano pressoché nei circuiti dei college/università, nelle basi aeree, e nei club giovanili con casse Marshall da 100 W. Furono tra i primi esempi di musica pesante britannica, produssero il loro materiale ben un anno prima che i Led Zeppelin pubblicassero il loro primo album. Parteciparono anche a concerti degli Status Quo, The Pretty Things, Arthur Brown e i Pink Floyd. Il singolo contiene tre canzoni rimasterizzate di puro blues pesante con una batteria fluida e un sound davvero atipico per l'epoca. Il loro materiale non era mai stato pubblicato prima, fino a quando l'etichetta spagnola Yunque Records ha deciso di renderlo disponibile in un 45 giri. I Surprise Package erano una band di Seattle, (Washington), nata nel 1966, e formata da Fred Zeufeldt (alla batteria), Michael Rohers (alla tastiera e basso), Greg Beck (alla chitarra), Rob Lowery (alla voce). Il loro unico album fu pubblicato all'inizio del 1969, dalla piccola etichetta LHI, di proprietà del famoso artista/produttore Lee Hazelwood. Il disco conteneva un rock energico, incredibili distorsioni di chitarra con diversi passaggi di organo Hammond e una batteria solida. Il loro sound poteva essere facilmente descritto come una combinazione tra i Vanilla Fudge, The Doors e soprattutto Iron Butterfly. Vale la pena far notare che la traccia dal titolo “Free Up” durava quasi 16 minuti e la sua struttura era molto simile a quella del brano “In A Gadda Da Vida”, con eccellenti improvvisazioni in diverse parti. Sfortunatamente l'album (e anche il singolo con cover di MacArthur Park) passò quasi del tutto inosservato. Nel 1969 la band cambiò nome in American Eagle e nel 1970 pubblicò un LP omonimo per la Decca Records. di Giovanni Piccinini "In The Beginning" è un'altra gemma acid psych prodotta a Los Angeles alla fine degli anni '60, successivamente alla transizione garage-psych, in linea con la West Coast sound del periodo. La California è stata per tanti anni la mecca di eccellenti gruppi psichedelici, la musica proveniva soprattutto dalle città e dai piccoli paesi di tutto lo stato. La storia della band non aveva nulla a che vedere con l'omonimo gruppo inglese, il suo fondatore, Jack Ttanna era un componente della leggendaria formazione dei "Sons of Adam", che presentava oltre a lui, Randy Holden (Blue Cheer), Michael Stuart (dei "Love") e Kent Henry (eccellente chitarrista dei futuri "Genesis" ). Produssero un unico album di otto tracce, con un mix assolutamente sorprendente di acid rock e ottime sfumature folk, eccellenti assoli, flauti, jam session, orchestrazioni ricche e impeccabili armonie vocali, maschili e femminili, con la cantante Sue Richman che alla voce presentava grandi somiglianze con Grace Slick. Alla fine degli anni '60 la band si trasferì a Los Angeles (California), registrando il loro unico album nel 1968, considerato da molti come un gioiello della psichedelia americana. L'ultima track è una jam session di sedici minuti, dove il talento di Kent Henry trova grandi assonanze con lo straordinario John Cippolina dei Quicksliver Messenger Service, oltre al sound di altre band come i Tripsichord Music Box. Il talentuoso chitarrista dei Genesis, Kent Henry, si unì agli Steppenwolf, poco dopo il percorso concluso con il gruppo. di Giovanni Piccinini I Boogie erano un power trio heavy blues (sulla scia dei Cream o dei primi Blue Cheer), composto da Barry "The Bee" Bastian (che aveva precedentemente suonato con Canned Heat e Lee Michaels) alla chitarra/voce, John Barrett al basso ( che in seguito suonerà per i Rhythm Dukes con Jerry Miller dei Moby Grape) e Fuzzy John Oxendine alla batteria, il futuro batterista di Roky Erickson & The Aliens e Jerry Miller Band / Moby Grape. Furono probabilmente il primo gruppo a produrre hard-blues/proto-metal nell'area di San Francisco. Registrarono soltanto una demo in studio nel 1968 alla Pacific High Recorders, in California, con tre tracce, "In Freak Town", "To Me" e una fantastica cover di 7 minuti di "Wade In The Water". Tutte track fino ad oggi rimaste inedite. La band era fortemente legata da un grande rapporto di amicizia con Lee Michaels, i Moby Grape e i Sons Of Champlin, arrivando fino a suonare insieme, condivisero il palco anche con gruppi come i Buffalo Springfield, Quicksilver, Ace Of Cups, Flamin' Groovies o Country Joe & The Fish. Ancora oggi viene ricordato il loro live esplosivo allo Sky River Rock Festival (il primo Rock Festival multi-band all'aperto di tre giorni, tenutosi all'interno di una fattoria negli Stati Uniti, ad Agosto nel 1968) avvenuto davanti a un pubblico di 150.000 persone, "In Freak Town" è stato pubblicato per la prima volta in vinile nel 2022 dall'etichetta Guerssen, con tutta la registrazione del demo del 1968, più una selezione di brani dal vivo del 1969. Una vera e propria raccolta di registrazioni inedite di questo folle power trio modellato sui Cream, Blue Cheer o The Jimi Hendrix Experience. di Pino Ninni Ladies W.C fu uno dei gruppi più importanti del movimento underground psichedelico sud americano della fine degli anni 60 e il loro album omonimo (Ladies W.C) potrebbe essere il disco più innovativo realizzato in Venezuela in quell'epoca. Con un'attraente copertina colorata raffigurante un "water closet", tutto l'album è un'esplosione di chitarra Fuzz, wha wha e armonica, con una serie di effetti sonori, dallo sciacquone di apertura del disco al pianto di un bambino, canto in inglese, un vero capolavoro ...... Ladies W.C. può benissimo stare con molte delle stelle del rock psichedelico del tempo. Forse questo pezzo di arte psichedelica merita di essere conosciuto come il disco più importante realizzato in Sud America nel 1968. Stephen Scott (un americano di origine venezuelana) - voce, basso e armonica, Mario Seijas - batteria e percussioni insieme al fratello Jaime - voce, chitarra ritmica e organo e Adib Casta - voce, chitarra solista, si unirono per suonare insieme e per creare questo album per l'etichetta Souvenir, il loro stile musicale oscillava tra il blues, l'hard rock e il flower power, stili che regnavano all'epoca, Casta realizzò l'artwork per la copertina della prima tiratura originale che fu di solo 4.000 copie. Stoney & The Jagged Edge – Chasing Rainbows, US, 2014, heavy psych, ACID ROCK, proto punk, FUZZ18/3/2021
di Giovanni Piccinini Unico album estremamente oscuro per questa incredibile band americana, formata a Detroit (Usa) nel 1966, da ragazzi che in quel periodo frequentavano il liceo. Il disco contiene sei lunghi brani inediti riscoperti nel 2014 dalla Big Beat Records ( un etichetta di proprietà della Ace Records). Tutto il materiale proviene da una session in studio, andata perduta per lunghi anni da parte degli Stoney & The Jagged Edge di Detroit, un gruppo che in quel periodo aveva un ottimo seguito locale, oltre ad essere tra le principali attrazioni del famoso Grande Ballroom, negli stessi giorni in cui vi suonavano anche gli MC5, SRC, gli Stooges e altre importanti formazioni. Anche il loro sound era caratterizzato da una selvaggia presenza scenica e dal carisma del frontman, "Stoney" Mazar Dave. Riuscirono ad aprire anche concerti dei Doors, Cream, The Mother of Invention, Pink Floyd, The Paul Butterfield Blues Band, Albert King, BB King, The Animals, Mitch Ryder & The Detroit Wheels, Canned Heat, Blue Cheer, Iron Butterfly, Traffic, e Fleetwood Mac. Il gruppo, un quartetto attivo tra il 1967 ed il 1968, portava il marchio inconfondibile del suono della Detroit dell' epoca, tra heavy psych e proto punk. La storia delle band non ebbe molta durata nonostante l'ottimo materiale a disposizione. Le tracce furono registrate allo United Sound System di Detroit, nel Maggio del 1968, dall'ingegnere Danny Dallas. Poco dopo la registrazione dei brani, i suoi membri furono informati di un incendio che bruciò tutti i loro nastri, questa fu una notizia sconvolgente che portò allo sconforto tutto il gruppo e al conseguente abbandono definitivo della scena, alla fine del 1968. La loro storia poteva rimanere sepolta per sempre, fino a quando Alec Palao, ricercatore e consulente della Ace Records, frugò nei residui scampati all'incendio del deposito e incredibilmente scoprì che i nastri erano ancora intatti. L'album uscì nel 2014 e la sua vendita fu talmente sorprendente, che diventò sold out in pochissimi giorni. La chiusura del cerchio finalmente era avvenuta! di Pino Ninni Salvation fu un gruppo di rock psichedelico americano di San Francisco della fine degli anni '60. Il gruppo iniziò come New Salvation Army Banned nel 1967 con la formazione di Al Linde al canto e Joe Tate alla chitarra, successivamente integrati dal bassista Artie McLean, dal tastierista Art Resnick e dal batterista Teddy Stewart. Si esibirono nell'area di San Francisco, uno dei primi spettacoli importanti per loro fu l'11-16 luglio 1967, con l'apertura per la Paul Butterfield Blues Band e il Roland Kirk Quartet al Fillmore Auditorium. Nel 1968 cambiarono il loro nome in Salvation e pubblicarono questo album di debutto con lo stesso nome e con una copertina molto nello stile dei gruppi di S.Francisco seguito successivamente nello stesso anno dal secondo album, "Gypsy Carnival Caravan", entrambi su ABC Records. Si sciolsero nel 1970 per questioni finanziarie. di Pino Ninni I Golden Dawn furono un gruppo di rock psichedelico americano formato ad Austin, in Texas, nel 1966. La band pubblicò un album, intitolato Power Plant, prima di sciogliersi subito dopo l'uscita dell'album nel 1968. La casa discografica, la famigerata etichetta International Artists di Houston, prima di far uscire l'album prese una strana decisione che mise in difficoltà la band.Successe che, pochi mesi dopo l'uscita dell'album di debutto dei 13th Floor Elevators "Psychedelic Sounds", i Dawn avevano terminato Power Plant a metà del 1967 ed erano pronti a lanciarlo ma, dato che gli Elevators stavano iniziando a registrare il loro secondo album, Easter Everywhere, il management della casa discografica pensò, per ragioni sconosciute, di farlo uscire per primo, con grande sgomento della band; l'album usci nel 1968 ma fu ingiustamente snobbato. Nel corso degli anni i Golden Dawn diventarono gruppo di culto e Power Plant molto considerato tra gli appassionati e collezionisti di psichedelia americana. di Giovanni Piccinini Introspection: A Faine Jade Recital è uno degli LP più rari e ambiti dagli amanti della psichedelia degli anni '60. È difficile immaginare che un chitarrista di New York di 20 anni, appena uscito dalla garageland fosse rimasto infatuato da Syd Barrett nel 1968 (anche se lui disse di non averlo mai sentito prima..). Tuttavia, l'album del 1968 di Faine Jade ha delle grandi assonanze con il primo LP dei Pink Floyd, che in quel periodo era appena noto negli Stati Uniti. La voce e i testi di Jade evocano senza sosta l'inglese Syd Barrett, con i suoi testi evocativi e criptici, gli organi duri e le linee di chitarra psichedeliche di "Cold Winter Sun". Jade è un po più "dolce" rispetto alla follia di Barrett, risulta essere più rilassato e radicato, mettendo in risalto le preoccupazioni dell'era hippy, la frustrazione di sentirsi diversi ma allo stesso tempo, la necessità di rimanere parte integrante di una comune lotta sociale. Il brillante rock psichedelico di Faine Jade (alias Chuck Laskowski) attraversò i cieli arancioni del 1968 con i suoi arcobaleni e poi se ne andò. Fortunatamente Jade lasciò un album per descrivere il suo incredibile viaggio di sola andata. di Giovanni Piccinini Unico e omonimo album heavy psych americano della band "Dragonly", da molti considerata pionieristica dello stoner, proprio per l'incredibile potenza con cui suonavano. In realtà il loro vero nome era "The Legend", ma nel momento del debutto, la casa discografica decise di cambiarlo in Dragonfly, per questioni prettamente commerciali. Il gruppo nacque nel 1965 e l' influenza inglese era già molto evidente. La formazione era costituita dal chitarrista e cantante di ventisei anni del Colorado, di nome Gerry Jimerfield, che all'epoca proveniva da una band chiamata "The Lords of London" e da altri ragazzi di diciannove e vent'anni (Jack Duncan al basso, Barry Davis alla batteria e voce, Randy Russ alla chitarra e voce, e Ernie McElwaine alla tastiera). Per molti anni suonarono nei locali tra il Colorado e Los Angeles, fino a quando furono notati da un manager al Family Dog di Denver, che notò immediatamente alcune scintillanti luci psichedeliche presenti sul palco, con cinque ragazzi "impazziti" che stavano suonando. Rimase sbalordito da come il pubblico fosse interessato alla band, e per questo motivo non impiegò molto per proporgli di registrare un disco originale, che sarebbe poi diventato "Dragonfly". Il disco fu registrato e pubblicato in poco tempo, ma nonostante le ottime prestazioni nei vari locali della zona, fu un flop commerciale clamoroso. Le motivazioni derivavano da alcuni problemi interni alla band, ma anche per la scarsa capacità manageriali dei promotori. Il gruppo si ritrovò subito al verde, non avevano soldi e nessun concerto si intravedeva all'orizzonte. Tuttavia ebbero una piccola ma importante occasione in una trasmissione di una radio di Los Angeles, dove riscossero anche un discreto successo. Nei giorni successivi ricevettero una proposta per un concerto al Fillmore West di San Francisco, ma i ragazzi erano troppo delusi dall'andamento commerciale del disco e decisero di non partecipare all'evento. Così i Dragonfly presero la strada di molte altre band, che li portò nell'oblio più oscuro. Passarono diversi anni dalla loro uscita, ma nel 1998 il Dj di Los Angeles che li aveva ospitati nella sua radio, ricevette una strana chiamata dal Belgio. Si scoprì che in una radio belga, venivano mandati alcuni brani oscuri dell'epoca e una delle canzoni dei Dragonfly si trovava incredibilmente nella top ten scelta dai radioascoltatori. Finalmente, anche se con diversi anni di ritardo, Dragonfly aveva trovato il suo meritato successo! |