di Jo Van Knee Tra la fine dei 60's e l'inizio dei 70's in California (e altre parti degli States), c'era un grande fermento musicale, con varie diramazioni lisergiche e freaks che fiorivano come funghi nelle numerose comuni hippies. Tra questi c'erano anche le comunità religiose, che diedero il via al filone Xian rock, gruppi di fricchettoni, che dal mattino alla sera si dedicavano alla preghiera, il consumo di acidi e la musica. Da questi movimenti emersero ottimi gruppi (che per ovvi motivi rimasero semisconosciuti), quali appunto Agape, Azitis, Search Party, Morly Grey, Fraction (probabilmente questi ultimi i migliori di tutti), e decine di altri. A parte i testi un po' "sfracassamaroni", che citavano passaggi della Bibbia e lodi al Signore, musicalmente furono davvero ottimi. Gli Agape qui trattati, fondevano un ottimo blues rock con passaggi jazzati e psichedelici (immancabili in quei luoghi e in quegli anni). di Giovanni Piccinini L'East End di Londra fu per lungo tempo un terreno fertile per alcune delle rock band di maggior successo della Gran Bretagna. Per ogni gruppo che nasceva come gli Iron Maiden o gli Uriah Heep, proliferavano una schiera di gruppi poco conosciuti, la cui linfa vitale era spesso prodotta soltanto dall'incoraggiamento e dall'entusiasmo generato dal proprio pubblico locale. Altre band spinte da una grande determinazione e dalla estrema fiducia nella loro musica, si adoperarono per ottenere un riconoscimento più ampio e una successiva ricompensa finale; un contratto discografico. Sfortunatamente per molti di questi non si concretizzò granché, specialmente all'inizio degli anni '70, durante un periodo di forte concorrenza. Soltanto la grande determinazione permise agli Slowbone di durare per un decennio. Acclamati come i "Darlings Of The East End" (altra band locale molto conosciuta), potettero suonare la loro musica quasi tutte le sere della settimana, nei circuiti dei pub e dei club della città e fra i loro fans era possibile incontrare anche Gary Moore. Gli Slowbone furono proprio uno dei diversi gruppi inglesi hard prog degli anni 70 di grande qualità, ma che ebbero poca fortuna, anche a causa della scarsa diffusione nazionale, ma soprattutto per l'assenza di un'etichetta che non permise la pubblicazione dei propri lavori. Le origini della band risalgono al 1971, quando il chitarrista e voce Barry Hart, decise di formare un nuovo gruppo sotto il nome dei Torquoise, dal sound fortemente psichedelico. Registrarono anche diversi singoli, ma il loro suono si sviluppò verso altre direzioni molto presto e per questo ebbero alcuni cambiamenti di formazione. Al gruppo si aggiunse il batterista Keith Shepherd, Jeff Peters (in realtà già presente nell'ultimo periodo dei Torquoise) e il tastierista Jim Hunter. In quegli anni ebbero l'opportunità di essere una band di supporto per gruppi come i Black Sabbath, UFO, Fleetwood Mac, ecc. ecc. La prima vera sessione di registrazione degli Slowbone avvenne nell'autunno del 1972, di cui diverse track sono incluse in quest'album. Il gruppo abbandonò le tendenze psichedeliche a favore di un approccio progressivo decisamente più duro, con magnifici riff e sfumature blues, ma purtroppo non riuscì ugualmente a pubblicare alcun Lp. L'album è in realtà una raccolta di singoli, con una seconda parte di track registrate dal vivo. L'edizione contiene brani del 1972 e del 1974, mentre i live furono registrati nel 1973. Il loro prime vinile fu pubblicato soltanto nel 1992! Nel retro della copertina viene indicata una particolare curiosità: "For anybody who didn't know just where Iron Maiden got their notorious mascot Eddie the head from, one look at the front of this album cover should enlighten you!" di Giovanni Piccinini Gli Stack waddy erano una band inglese scoperta dal DJ di Radio One John Peel e prodotti dalla sua etichetta discografica Dandelion Records. "Waddy Bugger Off" fu il loro secondo album, pubblicato originariamente nel 1972. La band era formata da un chiassoso quartetto di Manchester, attivi dalla fine degli anni '60 fino all'inizio degli anni '70. La formazione firmò con l'etichetta Dandelion di John Peel, ed era originariamente composta da John Knail, Mick Stott, Stuart Banham e Steve Revel (sostituito da John Groom nel secondo album). "Decisi di produrre una band chiamata Stack Waddy, che vidi suonare a Manchester. Durante le loro prestazioni riuscirono a svuotare completamente l'edificio. La gente li odiava così tanto perché il loro sound era davvero devastante, quasi insopportabile. Svuotarono una sala molto grande in pochissimo tempo e fu in quel momento che pensai: "Questa è la band che fa per me". Registravano quasi tutto dal vivo, niente sovraincisioni, niente modifiche tecniche, ma non erano una band con cui era facile lavorare.. erano un gruppo veramente repellente. Mi piacevano davvero molto, ma cercai sempre di tenerli a debita distanza. Vennero a stare con me una volta, quando vivevo ancora a Londra, non mi ripresi mai da quell'esperienza. Volevo fargli suonare del nuovo materiale, che forse avrebbero potuto registrare la prossima volta in studio. Riuscirono soltanto ad essere estremamente ubriachi e a svenire continuamente sul pavimento... Erano un gruppo brutale e sinceramente non ho idea dove siano finiti adesso" (John Peel) Pubblicarono due album (nel 1971 e nel 1972) e un 45 giri prima di sciogliere il gruppo nel 1973. Nella loro storia si sono riuniti diverse volte, l'ultimo incontro è avvenuto per registrare il film biografico in DVD della Dandelion Records, nel luglio 2007. Questa versione include anche la "perduta" BBC Peel Session del 1972 come bonus track. di Jody Minelli La band dei Gomorrah nasce alla fine degli anni 60 con l'inizio del movimento progressive tedesco, fu fondata da Helmut phol (batteria) Eberhard Krietsch (organo) Oschiel e Claudi (chitarra). Nel 1970 fecero la loro prima registrazione, mentre nel 1971 uscì (secondo la critica) il loro primo miglior album, caratterizzato da suonate d'organo heavy prog. Nel 1972 usci il secondo disco della band, caratterizzato dal loro canto del cigno "I Turned to see whose voice it was", un album ricco di influenze prog e pesanti riff di chitarra, che resero anche quest'album una perla nel panorama underground tedesco. Davvero un lavoro egregio da riascoltare e rivalutare e magari inserire tra gli annali del rock del periodo. di Giovanni Piccinini Siamo alla fine degli anni 70 e in quel periodo Chicago era la capitale dell'Urban Blues. Nello stesso periodo, precisamente nel gennaio 1968, Garrett Oostdyk (chitarra), George Faber (voce, armonica), Tabe (basso a otto corde) e J. Michael Powers (percussioni), quattro giovani locali che condividevano una grande passione per il rock, decisero di formare i Finchley Boys. Ormai la febbre psichedelica si era diffusa in tutti gli angoli del territorio americano, cospargendo di follia le strutture musicali più collaudate con distorsioni fuzz heavy - acid blues. I Finchley Boys erano diventati rapidamente una popolare live band nella zona della loro città natale di Champaign, Illinois. Il passo successivo, ovviamente, fu quello di trasferire la loro musica su nastro, eseguendo una sessione che durò fino al mese di Giugno del 1969, Il lavoro della band non si concretizzò immediatamente, ma soltanto nel 1972 (quando ormai il gruppo non era più unito) fu rilasciato il loro primo album "Everlasting Tributes". Everlasting Tributes è un disco di acid rock lisergico con forti influenze blues, tipico dei Cream, Jimi Hendrix, The Kinks, the Animals, Yardbirds, Jefferson Airplane, Quicksilver Messenger Service e Country Joe & The. Fish. Nella loro musica era possibile tracciare anche un chiaro riferimento a band garage della metà degli anni '60. La loro influenza traeva origini anche da band come i Litter, gli Iron Butterfly e gli Steppenwolf. Nel loro periodo migliore ebbero la grande possibilità di suonare nel famoso Kinectic Playground, dove emersero alcuni gruppi psichedelici come gli HP Lovecraft, gli Haymarket Square, i Bangor Flying Circus e gli Illinois Speed Press. Diverse registrazioni della band (mai pubblicate) circolarono separatamente per diversi anni, in modo non ufficiale, fino al 2010, quando decisero di rincontrarsi e ristampare l'album originale, aggiungendo anche materiale extra registrato nei loro live tra il 1968 e il 1970. di Pino Ninni Tarkus fu una band di hard rock/progressive Peruviana, si formarono a Lima nel 1971. I membri erano i peruviani Alex Nathanson e Walo Carillo e, gli argentini, Dario Gianella e Guillermo Van Lacke. Fu Guillermo Van Lacke, il bassista del gruppo, ad avvicinarsi a due membri della band peruviana Telegraph Avenue: Alex Nathanson, cantante e chitarra acustica, e Walo Carrillo, batteria e percussioni. Entrambi i musicisti avevano appena finito di registrare il primo lp dei Telegraph ma decisero di lasciare temporaneamente i Telegraph per unirsi a Van Lacke ed esplorare nuove idee musicali nella direzione di mescolare hard rock con progressive. Il nuovo gruppo fu battezzato Tarkus. Il trio ebbe un discreto successo nei concerti ma mancava l'elemento melodico. Finalmente arrivò nei panni di Dario Ginella, chitarrista argentino, amico di Van Lacke, accanito fan dei Led Zeppelin, e che era, come Guillermo, un prolifico compositore. Dopo mesi di suonare insieme, la band registro l'album, "Tarkus" che usci nel 1972. di Giovanni Piccinini Unico album per i fratelli Mark e Tim Roller, The Only Truth è uscito in origine per la Starshine Records, ed è considerato uno dei pezzi più pregiati e rari della musica americana di quegli anni. L'album ha tratto ispirazione da formazioni come i Cream e i Blue Cheer, e si avvicina alle sonorità di gruppi come la James Gang o i primi Grand Funk. di Jody Minelli Spontaneous Combustion è stata una band britannica formata agli inizi degli anni 70, dai fratelli Margetts e dal batterista Tory Brock. Nel 1972 venne alla la luce il loro primo disco "Triad" pubblicato dalla Harvest. La formazione era originariamente conosciuta come "Transient Sand" ed era gestita dal promoter locale John House, un amico di Greg Lake Of Emerson, Lake & Palmer. Attraverso questa associazione Lake si offrì di produrre il gruppo, poi divenuto noto come Spontaneous Combustion. Si trattava di un ottimo album hard prog. con sfumature heavy jazz, contenente almeno 4/5 track di grande livello. Anche oggi sono meritevoli di menzione i brani "Spaceship", un hard rock allo stato puro e "Brainatorm" più incentrato su un ottimo lavoro heavy psych. La metà del lato b viene occupata dalla traccia "Pan", un concentrato di hard prog, che trasmette agli ascoltatori tutto il talento dei membri del gruppo. Nel complesso si può definire un album da riscoprire e valutare, tra le miriadi gemme nascoste di quegli anni. di Jody Minelli L'hard prog inglese ha sempre avuto un ruolo principale nella storia del rock underground, anche grazie ad album come Bulletproof, che ebbe la luce nel 1972. John Du Cann, John Gustafson e Paul Hammond formarono questo grande trio, lavorando per la Purple Records, un etichetta molto attenta alle nuove band che nascevano negli scantinati di quel periodo. Dopo l'esperienza con gli Andromeda e con gli Atomic Rooster, nel 1973 Du Cann ebbe questa breve parentesi anche con gli Hard Stuff, realizzando due bellissimi Lp. Bullet Proff è un album molto piacevole e di pregevole fattura, grazie a 4/5 track di grande rilievo. E' un disco che non dovrebbe mai mancare agli appassionati del genere hard rock. Du Cann continuò successivamente a lavorare con gli Atomic Rooster, oltre a svolgere una carriera musicale prettamente da solista. di Giovanni Piccinini Janus è stata una rock band progressiva, composta da musicisti inglesi, ma stabilizzatasi a Krefeld (Germania) già nel 1970. Il disco fu registrato nel 1972 (in realtà alcuni brani come Gravedigger, furono registrati nel 1971) e rimase all'oscuro per diversi anni, nonostante avessero già firmato per la prestigiosa etichetta EMI "Harvest", insieme a gruppi come i Deep Purple, Pink Floyd e Edgar Broughton. La band originale era composta da Colin Orr (chitarra / tastiere), Roy Yates (chitarra classica), Bruno Lord (voce), Derek Hyett (voce), Mick Peberdy (basso) e Keith Bonthrone (batteria). Il risultato fu tradotto in uno stile molto originale, tale da essere definito da molti schizofrenico, con melodie morbide e ed altre che sfondavano i timpani con assonanze al punk. Sorprendentemente l'intero album (incluso il missaggio) fu messo insieme in sole 24 ore di studio. Per due anni la band ha vissuto in Olanda e ha partecipato a pochissime apparizioni dal vivo. Il secondo album, che avrebbe dovuto essere realizzato nel 1972/3, comprendeva alcuni pezzi fortemente durk e un brano di 25 minuti "Under the Shadow of the Moon", che includeva elementi già molto avanti per l'epoca. Purtroppo la EMI non prese ma in considerazione l'inedito, a causa delle vendite deludenti di "Gravedigger". Il disco fu riscoperto e pubblicato soltanto nel 2013. |