di Claudio Errico Eccoci qui con un altro dei tanti dischi che nn ebbe fortuna al suo tempo. Parliamo dei McChurch Soundroom, un’ altra gemma nascosta, uno dei miei dischi preferiti di sempre, purtroppo musicalmente a parte (ma lasciamo ai posteri l'ardua sentenza )non ci sono molte note da scrivere o curiosità. La band svizzera McChurch Soundroom (o Mc Church's Sound Room come si chiamava originariamente) proveniva da Basilea ed era guidata dal polistrumentista italo-svizzero Sandro Chiesa. Delusion è il loro album di debutto, pubblicato nel 1971 dalla leggendaria etichetta Pilz e prodotto da Conny Plank. di Pino Ninni Kuni Kawachi tastierista, cantante, compositore e arrangiatore nacque nel 1940 a Fukuoka e fu leader della band pop/psych giapponese Happenings Four. Nel 1970 fece uscire questo meraviglioso album "Progressive/Psychedelic" con il supporto di alcuni suoi amici tra i quali il cantante Joe Yamanaka e il chitarrista Hideki Ishima membri della famosa band giapponese Flower Travelling Band, l'album fu intitolato Kirykiogen e creditato come Kuni Kawachi & His Friends ed è ad oggi un importante manifesto al rock underground progressivo/psichedelico giapponese ed ha tutti gli elementi per essere definito un album di culto; il brano di apertura intitolato per l'appunto Kirikyogen è strepitoso con una "acid fuzz guitar" che vale tutto il disco (should be played loud)......gente, questo è da avere! di Giovanni Piccinini Nel Midwest degli Stati Uniti un sestetto di origine italiana decise di creare un eccellente hard prog, facendosi notare nel vasto territorio americano. I Bullangus si unirono alla fine degli anni '60 a Poughkeepsie (capoluogo della contea di Dutchess nello Stato di New York), con la maggior parte dei membri che avevano già suonato in vari gruppi della Hudson Valley, Il nome del gruppo derivava da una fattoria che avevano affittato come luogo di prove a Rhinebeck, La band era formata da Lenny Venditti al basso, Geno Charles alla batteria, Dino Paolillo e Larry LaFalce (alla chitarra e voce), e Ron Piccolo (organo, pianoforte), Le date nei club e i lunghi tour locali attirarono l'attenzione dell'etichetta Mercury, con cui firmarono per la pubblicazione del loro primo album "Bull Angus" del 1971. Prodotto da Vinny Testa, l'album conteneva un hard rock con sfumature blues e prog di prim'ordine (scritto in gran parte dal team di Previte, LaFalce e Paolillo) evidenziando eccellenti riff di chitarre heavy psych, hammond, linee di basso taglienti e voci simili a quelle di Great Lucifer's Friend/ Uriah Heep / Sir Lord Baltimore. Il loro suono si distingueva soprattutto per la grande interazione tra le chitarre di Larry LaFalce e Dino Paolillo, seguendo influenze da nomi di band più conosciute come Grand Funk Railroad, Mountain, Deep Purple e Uriah Heep. di Jody Minelli L'unico album di questo quintetto di Levittown (USA) è un'interessante fusione di prog, hard rock e psichedelia. La lunga apertura, “All of Them Witches”, il cui testo simboleggia il percorso degli amici del cantante, devastati dall'eroina, è solo l'inizio di un crescente viaggio. I poderosi assoli di chitarra di Belsky sono bordate heavy prog. che per fortuna non soccombono sugli altri strumenti. Elaborati arrangiamenti su tastiere hammond, piaceranno sicuramente ai fans del tipico sound anni 70. La cantante Lyne Bunn, offre una strepitosa performance nelle traccia "Sins", scritta insieme a Belsky, rocker da bar band dei primi anni '70, nonché chitarrista di elevata fattura. La ballata "Wasted Time" presenta ancora una volta i gustosi assoli di chitarra di Belsky, uniti al tributo pinkfloidiano di Venier e gli attacchi wah-wah alle tastiere. La traccia "Look Again", di oltre 11 minuti, si apre con l'assolo di Venier, alla "Locomotive Breath" dei Jethro Tull. La jam di 5 minuti successiva è evidenziata ancora una volta dagli assoli e dal batterista di Belsky, John Fragos. Questo era l'hard rock dei primi anni '70, seguito da quella magica atmosfera che riempiva le serate dei locali, dove queste band suonavano. La band era pronta a registrare un altro album, ma a causa di sopraggiunti problemi con il management, decisero di sciogliersi da li a poco. di Giovanni Piccinini I Warpig si riunirono nella piccola città di Woodstock nel 1968, appena fuori Toronto, quando il cantante e chitarrista Rick Donmoyer, il tastierista/cantante Dana Snitch, il bassista Terry Brett e il batterista Terry Hook, iniziarono a provare il loro sound ancestrale all'interno del seminterrato della casa di Hook, con risultati già da subito sorprendenti. Il loro mood unico era composto da progressioni di accordi e riff metal, accompagnato da un uso massiccio dell'organo. I Warpig attirarono subito l'attenzione dei fan da tutto l'Ontario, per poi firmare rapidamente con la Fonthill Records alla fine del 1968. Continuarono a suonare nel circuito locale, mentre scrivevano materiale originale, finanziando la registrazione del loro primo LP, con l'importante aiuto del produttore Robert Thomson. L'album vide finalmente la luce in Canada, nella primavera del 1970 (ristampato successivamente nel 1973 dalla London Records). Il disco era un concentrato di pura potenza e forti influenze da Chet Atkins ai Black Sabbath fino ai Deep Purple. Da sottolineare le forti assonanze del loro brano "Rock Star" proprio con "Fireball" dei Deep Purple. Ottennero sin da subito un buon successo commerciale, grazie soprattutto alla pubblicazione dei singoli "Rockstar" e "Flaggit" in alcune radio canadesi. Entrambe le "track" incarnavano un suono davvero originale per l'epoca, definibile come un precursore dell'heavy metal. Riuscirono a suonare in diversi spettacoli live, ma dopo un susseguirsi di problemi legati alla mala gestione della casa discografica e dall'incertezza per il loro futuro, i Warpig si sciolsero nel 1973. di Jo Van Knee Il primo disco dei Sabbath venne pubblicato nel Regno Unito nel febbraio del 1970. Il disco dei Warpig uscì in Canada nell'Aprile del 1970. Dubito fortemente che fossero dei geni dotati di poteri magici, per riuscire ad organizzarsi in meno di 2 mesi, copiarne lo stile e registrare un disco. Inoltre i Warpig si formarono a Toronto nel 1968, mentre i Sabbath si riunirono nel 1969. Il nome del gruppo è un po' inquietante se rapportato al famoso pezzo dei Sabbath, visto che i Warpig lo scelsero un anno prima della nascita della famosa band inglese. di Giovanni Piccinini Far Canal è il secondo album della band Jody Grind, completamente diverso dal primo, caratterizzato da un mix interessante di hard rock e progressive. L'album è una grande prova di maturità della band, che entra a piccoli passi anche nel campo del jazz, del blues intenso e della musica latina e classica. Da annotare il capolavoro "Plastic Shit" con grandi riff molto duri e "Red Worms and Lice". Tuttavia, la mancanza di un successo commerciale ha costretto i musicisti a impegnarsi in altri progetti, e a lasciare il gruppo senza uno sviluppo successivo. Uno step fondamentale che gli avrebbe permesso (con molta probabilità) di raggiungere un livello ancora superiore. di Giovanni Piccinini I Rockressio furono un ottimo gruppo heavy prog di Helsinki (Finlandia). La band nacque nell'autunno del 1971, grazie ad un incontro tra Tapio Mattlar (bassista) e Kalervo Kaarre (chitarrista), a cui si unirono presto Hans Dalman (voce) e Matti Everhall (batterista). La loro storia durò fino al gennaio 1973, quando i componenti della band furono chiamati per il servizio militare, sancendo definitivamente la chiusura del loro percorso. Durante la loro carriera suonarono in decine di concerti, pubblicando un solo EP "First". Il disco fu registrato nell'autunno del 1972 e rilasciato all'inizio del 1973 in 200 copie, quando ormai la band era giunta al capolinea. Nel primo Ep sono presenti quattro tracce hard prog tipiche degli anni '70, con influenze progressive e bordate di chitarra acida. I testi furono scritti tutti in inglese. Per soddisfare l'interesse mostrato dagli appassionati del genere, nel 2018 l'album è stato ristampato dalla Svart Records, suscitando cosi la curiosità dei nuovi ascoltatori. Nella recente pubblicazione è stata inclusa anche una sessione radiofonica inedita del 1972. di Giovanni Piccinini L'East End di Londra fu per lungo tempo un terreno fertile per alcune delle rock band di maggior successo della Gran Bretagna. Per ogni gruppo che nasceva come gli Iron Maiden o gli Uriah Heep, proliferavano una schiera di gruppi poco conosciuti, la cui linfa vitale era spesso prodotta soltanto dall'incoraggiamento e dall'entusiasmo generato dal proprio pubblico locale. Altre band spinte da una grande determinazione e dalla estrema fiducia nella loro musica, si adoperarono per ottenere un riconoscimento più ampio e una successiva ricompensa finale; un contratto discografico. Sfortunatamente per molti di questi non si concretizzò granché, specialmente all'inizio degli anni '70, durante un periodo di forte concorrenza. Soltanto la grande determinazione permise agli Slowbone di durare per un decennio. Acclamati come i "Darlings Of The East End" (altra band locale molto conosciuta), potettero suonare la loro musica quasi tutte le sere della settimana, nei circuiti dei pub e dei club della città e fra i loro fans era possibile incontrare anche Gary Moore. Gli Slowbone furono proprio uno dei diversi gruppi inglesi hard prog degli anni 70 di grande qualità, ma che ebbero poca fortuna, anche a causa della scarsa diffusione nazionale, ma soprattutto per l'assenza di un'etichetta che non permise la pubblicazione dei propri lavori. Le origini della band risalgono al 1971, quando il chitarrista e voce Barry Hart, decise di formare un nuovo gruppo sotto il nome dei Torquoise, dal sound fortemente psichedelico. Registrarono anche diversi singoli, ma il loro suono si sviluppò verso altre direzioni molto presto e per questo ebbero alcuni cambiamenti di formazione. Al gruppo si aggiunse il batterista Keith Shepherd, Jeff Peters (in realtà già presente nell'ultimo periodo dei Torquoise) e il tastierista Jim Hunter. In quegli anni ebbero l'opportunità di essere una band di supporto per gruppi come i Black Sabbath, UFO, Fleetwood Mac, ecc. ecc. La prima vera sessione di registrazione degli Slowbone avvenne nell'autunno del 1972, di cui diverse track sono incluse in quest'album. Il gruppo abbandonò le tendenze psichedeliche a favore di un approccio progressivo decisamente più duro, con magnifici riff e sfumature blues, ma purtroppo non riuscì ugualmente a pubblicare alcun Lp. L'album è in realtà una raccolta di singoli, con una seconda parte di track registrate dal vivo. L'edizione contiene brani del 1972 e del 1974, mentre i live furono registrati nel 1973. Il loro prime vinile fu pubblicato soltanto nel 1992! Nel retro della copertina viene indicata una particolare curiosità: "For anybody who didn't know just where Iron Maiden got their notorious mascot Eddie the head from, one look at the front of this album cover should enlighten you!" di Giovanni Piccinini Ginhouse era un band hard prog di Newcastle composta da Stewart Burlison (basso, voce), Geoff Sharkey (chitarra, voce) e David Whitaker (batteria). Il gruppo aveva uno stile molto simile ai primi Jethro Tull, Wild Turkey o Humble Pie, con forti influenze blues e folk. Il disco fu registrato con poche risorse economiche e per questo motivo non ebbe una grande distribuzione. Questo ovviamente causò anche uno scarso successo commerciale. La band inglese si sciolse nel 1972. di Giovanni Piccinini Album killer hard prog con tracce psych e blues dell'oscuro gruppo britannico dei Norman Haines Band, formato dal musicista Norman Haines (membro anche dei Locomotive insieme a Jim Simpson e per un breve periodo componente della prima linea dei Black Sabbath). Il loro album "Den of Iniquity", pubblicato nel 1971, è diventato uno dei pezzi da collezione più ricercati dell'area underground inglese. L'album album è stato registrato negli studi di Abbey Road e prodotto da Peter Brown nella primavera del 1971. Norman Haines è un grande tastierista, il cui stile risulta essere molto simile a quello di "David Sinclair" dei Caravans, o "Graham Feild" del Rare Birds. Nota curiosa, al momento dell'uscita del disco, molti negozi si rifiutarono di rifornire Den Of Iniquity, causa della sua copertina, ritenuta troppo grottesca e disgustosa per essere presentata ai loro acquirenti. L'assenza dagli scaffali dei negozi di dischi lo trasformò in uno degli oggetti da collezione più ricercati di tutti i tempi. La stampa originale inglese oggi viaggia tra i 2000 e i 3000 euro, a seconda delle condizioni. |