di Pino Ninni Tarkus fu una band di hard rock/progressive Peruviana, si formarono a Lima nel 1971. I membri erano i peruviani Alex Nathanson e Walo Carillo e, gli argentini, Dario Gianella e Guillermo Van Lacke. Fu Guillermo Van Lacke, il bassista del gruppo, ad avvicinarsi a due membri della band peruviana Telegraph Avenue: Alex Nathanson, cantante e chitarra acustica, e Walo Carrillo, batteria e percussioni. Entrambi i musicisti avevano appena finito di registrare il primo lp dei Telegraph ma decisero di lasciare temporaneamente i Telegraph per unirsi a Van Lacke ed esplorare nuove idee musicali nella direzione di mescolare hard rock con progressive. Il nuovo gruppo fu battezzato Tarkus. Il trio ebbe un discreto successo nei concerti ma mancava l'elemento melodico. Finalmente arrivò nei panni di Dario Ginella, chitarrista argentino, amico di Van Lacke, accanito fan dei Led Zeppelin, e che era, come Guillermo, un prolifico compositore. Dopo mesi di suonare insieme, la band registro l'album, "Tarkus" che usci nel 1972. di Giovanni Piccinini Gli Høst nacquero nella piccola città di Knapstad in Norvegia, originariamente formata nel 1971 dal chitarrista / cantautore Svein Rønning, dal bassista Johnny Myhre e dal batterista Stig Berg. Myhre lasciò il gruppo nel primo periodo della band, mentre tre nuovi membri si unirono successivamente, Bernt Bodahl (basso), Ronny Gyllensten (chitarra) e Geir Jahren (voce). Nel 1973 la band iniziò a guadagnare maggiore fama, grazie ad alcuni live nei vari locali della zona, subendo parallelamente altri due cambi di formazione, Berg e Gyllensten se ne andarono e furono sostituiti rispettivamente da Knut R. Lie e Odd Inge Olsen. Nell'autunno del 74 'il gruppo registrò il suo debutto con 'Pa sterke vinger' 'negli Arctic Studios di Trondheim, pubblicato su etichetta On. Il loro stile ebbe influenze dall'Hard Prog britannico con un carattere maggiormente scandinavo e cantato in lingua prettamente norvegese. di Giovanni Piccinini Zior è stato il primo e omonimo album hard rock / prog di questa formazione inglese, le cui radici nascevano dalla scena R&B nei primi anni sessanta di Southend (Inghilterra). Keith Bonsor, il protagonista principale di questa band era un grande fans del blues rock e dell'invasione pop/rock inglese degli anni '60. Con la solita e innata voglia di sperimentare e comporre brani più elaborati, creò il progetto The Cardboard Orchestra che mescolava rock e musica classica, rilasciato nei vari i singoli sull'etichetta della CBS. Ma Bonsor e la sua compagnia volevano esibirsi in qualcosa di più pesante del mixare musica classica con il pop leggero degli anni sessanta! Ma senza una evoluzione quel progetto sarebbe finito nella nulla ed è lì che incontrò Peter Brewer ( batterista) e iniziarono a comporre nuovi brani, iniziando a provare per il nuovo progetto nel negozio di Melody Maker. In quel luogo reclutarono John Truba alla chitarra e alla voce, e Barry Skeels al basso e alla voce e iniziò la breve storia dei Zior.. I live della band erano sempre molto intensi e di grande impatto scenico. Furono fortemente coinvolti nella Black Magic e nella Satanic Mass.. Registrarono un altro album sull'etichetta Beacon, nel tardo 1971, chiamato Monument, sebbene in realtà presentava tutti e quattro i membri dei Zior. La copertina del disco fu realizzata da Marcus Keef, lo stesso che realizzò la cover del primo album dei Black Sabbath. di Jody Minelli Spontaneous Combustion è stata una band britannica formata agli inizi degli anni 70, dai fratelli Margetts e dal batterista Tory Brock. Nel 1972 venne alla la luce il loro primo disco "Triad" pubblicato dalla Harvest. La formazione era originariamente conosciuta come "Transient Sand" ed era gestita dal promoter locale John House, un amico di Greg Lake Of Emerson, Lake & Palmer. Attraverso questa associazione Lake si offrì di produrre il gruppo, poi divenuto noto come Spontaneous Combustion. Si trattava di un ottimo album hard prog. con sfumature heavy jazz, contenente almeno 4/5 track di grande livello. Anche oggi sono meritevoli di menzione i brani "Spaceship", un hard rock allo stato puro e "Brainatorm" più incentrato su un ottimo lavoro heavy psych. La metà del lato b viene occupata dalla traccia "Pan", un concentrato di hard prog, che trasmette agli ascoltatori tutto il talento dei membri del gruppo. Nel complesso si può definire un album da riscoprire e valutare, tra le miriadi gemme nascoste di quegli anni. di Jody Minelli L'hard prog inglese ha sempre avuto un ruolo principale nella storia del rock underground, anche grazie ad album come Bulletproof, che ebbe la luce nel 1972. John Du Cann, John Gustafson e Paul Hammond formarono questo grande trio, lavorando per la Purple Records, un etichetta molto attenta alle nuove band che nascevano negli scantinati di quel periodo. Dopo l'esperienza con gli Andromeda e con gli Atomic Rooster, nel 1973 Du Cann ebbe questa breve parentesi anche con gli Hard Stuff, realizzando due bellissimi Lp. Bullet Proff è un album molto piacevole e di pregevole fattura, grazie a 4/5 track di grande rilievo. E' un disco che non dovrebbe mai mancare agli appassionati del genere hard rock. Du Cann continuò successivamente a lavorare con gli Atomic Rooster, oltre a svolgere una carriera musicale prettamente da solista. di Giovanni Piccinini Janus è stata una rock band progressiva, composta da musicisti inglesi, ma stabilizzatasi a Krefeld (Germania) già nel 1970. Il disco fu registrato nel 1972 (in realtà alcuni brani come Gravedigger, furono registrati nel 1971) e rimase all'oscuro per diversi anni, nonostante avessero già firmato per la prestigiosa etichetta EMI "Harvest", insieme a gruppi come i Deep Purple, Pink Floyd e Edgar Broughton. La band originale era composta da Colin Orr (chitarra / tastiere), Roy Yates (chitarra classica), Bruno Lord (voce), Derek Hyett (voce), Mick Peberdy (basso) e Keith Bonthrone (batteria). Il risultato fu tradotto in uno stile molto originale, tale da essere definito da molti schizofrenico, con melodie morbide e ed altre che sfondavano i timpani con assonanze al punk. Sorprendentemente l'intero album (incluso il missaggio) fu messo insieme in sole 24 ore di studio. Per due anni la band ha vissuto in Olanda e ha partecipato a pochissime apparizioni dal vivo. Il secondo album, che avrebbe dovuto essere realizzato nel 1972/3, comprendeva alcuni pezzi fortemente durk e un brano di 25 minuti "Under the Shadow of the Moon", che includeva elementi già molto avanti per l'epoca. Purtroppo la EMI non prese ma in considerazione l'inedito, a causa delle vendite deludenti di "Gravedigger". Il disco fu riscoperto e pubblicato soltanto nel 2013. di Giovanni Piccinini I Turned to See Whose Voice It Was è il terzo album hard prog registrato in studio dalla band Gomorrha, ed è probabilmente il loro lavoro più apprezzato tra gli appassionati, pur rimanendo un album per nulla conosciuto dalla massa. La grande maestria alla chitarra di Ali Claudi e Ad Ochel e alla tastiera di Eberhard Krietsch produsse un lavoro di grandissimo spessore, tale da essere considerato uno dei migliori album hard rock jamming uscito dalla Germania nei primi anni Settanta. I Gomorrha avevano un sound decisamente più anglo-americano rispetto ad altre band come i "Ash Ra Tempel" o i "Guru Guru". Oltre a scrivere testi in inglese, il gruppo aveva uno stile hard rock più distinto, con sfumature psichedeliche e momenti estremamente vulcanici. Nel disco è possibile notare anche un'influenza soul o blues americano, rimarcata soprattutto dalla voce del cantante Peter Otten. Purtroppo il gruppo si sciolse dopo il loro terzo disco, lasciandoci però degli ottimi lavori. cit. di Jo Van Knee "Ho grande rispetto per band come i Led Zeppelin, Deep Purple, Black Sabbath e compagnia bella, ma all'epoca in paesi situati al di fuori di UK o USA, in ambito hard rock, esistevano gruppi con i controco... che per vari motivi non riuscirono a competere con i loro più blasonati compari" (Jo Van Knee) di Jo Van Knee Uno dei miei dischi tedeschi preferiti, il sound e' molto "basement", ma apprezzo tantissimo il misto psych/ruvidezza/cattiveria. La traduzione del titolo in Italiano dovrebbe essere "Consigli Per Il Suicidio", e già si intravede il livello di "sickness" del gruppo. Il sistema di apertura a croce della copertina risulta essere veramente imponente! di Jo Van knee La band Haze produsse un eccellente rock underground pesante con molti passaggi strumentali veramente notevoli, anche se la voce del loro cantante a volte appariva un po "distante" dal resto. Per il loro sound gli Haze furono probabilmente ispirati da The Edgar Broughton Band, Arthur Brown e Captain Beefheart. La cover dell'unico album dei Haze fu disegnata da Walter Seyffer, che disegnò anche la copertina dei Nine Days 'Wonder. Tutti e cinque i brani furono scritti da Dietmar Low. di Giovanni Piccinini Primo e unico lavoro degli islandesi Icecross registrato in Danimarca e rilasciato nell'isola nel lontano 1973 (stampato in 1000 copie). All'inizio degli anni settanta in Islanda furono pubblicati un discreto numero di lavori hard prog psichedelici anche di ottima fattura, prendendo spunto dalle band più conosciute del periodo come i Black Sabbath, King Crimson e Blue Oyster Cult, che incredibilmente erano arrivati anche nella loro isola. L'interno del disco è predominato da una certa malinconia e oscurità grazie a gelidi assoli di chitarra ed a uno stile di canto abbastanza cupo. Band fondata da Axel Einarsson e Ásgeir Óskarsson nel 1972, Ásgeir e Óskar lasciarono il gruppo all'inizio del 1973 per formare una band chiamata Ástarkveðja. Gli Icecross si trasferirono negli Stati Uniti nel 1974, sostituendoli con Only Shady Owens e Axel Einarsson. Il gruppo si sciolse nel 1975. |